CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 29/10/2014

RASSEGNA STAMPA:IL RESTO DEL CARLINO PARLA DEL 66mo Reggimento Trieste

IL RESTO DEL CARLINO del 29 Ottobre 2014

IL 66° Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” affonda le proprie origini in epoca Risorgimentale, partecipa alle principali operazioni belliche nazionali di inizio 900, fino ad immolarsi, durante la II Guerra mondiale, nella difesa del contrafforte di Takrouna, nell’attuale Tunisia, durante le ultime fasi del conflitto in Africa settentrionale.

Le tradizioni del reparto hanno trovato nuova linfa di recente, quando nell’anno 2000, il 66° si è trasformato in Unità di fanteria aeromobile, in grado cioè di esprimere professionisti che oltre ad utilizzare gli elicotteri dei reggimenti di volo come mezzi di trasporto, fossero in grado di operare sinergicamente con essi in tutte le fasi dell’operazione (elisbarchi, discese in corda, supporto di fuoco, osservazione). LA NUOVA veste del 66°, oltre ad innalzare il livello di selezione e preparazione del personale dipendente, lo pone come unico esponente di dette capacità in ambito nazionale. La capacità aeromobile, anche se onerosa in termini di addestramento e votata a scenari ad alta intensità, non pregiudica le capacità del reggimento anche per quanto riguarda le mansioni di controllo del territorio nazionale e supporto in caso di pubbliche calamità, tipiche di ogni reparto dell’Esercito negli ultimi 30 anni.

Al supporto alle popolazioni colpite da terremoto (Irpinia 1980, Emilia 2012), il 66° ha affiancato una costante presenza sul territorio nazionale, finalizzata al supporto alle forze di polizia. DAL primo contingente dell’operazione “Vespri Siciliani” nel 1992 fino all’attuale impiego nell’operazione “Strade Sicure”, prima nell’area di Caserta (2009), poi presso il cantiere Tav in Val di Susa (2012) e dall’anno scorso a Milano operare in patria, a diretto contatto con i cittadini, oltre ad accrescere il bagaglio umano e professionale del personale, ne esalta l’operato al servizio della collettività; in quest’ottica i “fanti alati del 66” rispondono con entusiasmo, mantenendo uno stretto connubio con i colleghi che vestendo gli stessi colori operano a migliaia di km di distanza e rendendo onore – con il proprio operato – a chi è “volato più in alto” durante il servizio, sia in patria che all’estero.

LA STORIA.
1862: Costituzione. 1866: Battesimo del fuoco durante la Battaglia di Custoza. 1915-18: I Guerra mondiale, fronte Giulio. 1940-43: II Guerra in Africa settentrionale, partecipa alle battaglie di Akarit, Mareth, Enfidaville e Takrouna. 1980: interviene a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in provincia di Salerno. 1983: operazione “Italcon” in Libano. 1992-98: operazione “Vespri Siciliani”. 1993: “Ibis” in Somalia. 1998: “Constant Forge” in Bosnia-Herzegovina. 1999-2000: “Allied Harbour” in Albania. 2000: “Joint Guardian” in Kosovo. 2001: “Domino” in Emilia Romagna, Marche, Liguria. 2002: “Amber Fox” in Macedonia. 2004: Antica Babilonia” in Iraq. 2006: Isaf in Afghanistan. 2008: Isaf in Afghanistan (battaglia di Bala Murghab). 2009: “Strade Sicure”a Caserta. 2010: Unifil in Libano. 2011: Isaf in Afghanistan. 2012: “Una Acies” in soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna. 2012-14: “Strade Sicure” in Val di Susa e a Milano.

Leggi anche