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Pubblicato il 03/06/2019

RASSEGNA STAMPA: RIAPRE PER DUE GIORNI L’AEREOPORTO DI NOVI LIGURE

La scuola di paracadutismo militare torna a Novi Ligure con gli ex della Folgore

L’aeroporto Mossi diventa punto di riferimento di tutto il Nord Ovest per il conseguimento del brevetto

Un lancio all’aeroporto Mossi di Novi e alcuni degli istruttori dell’associazione di Savona

Pubblicato il 03/06/2019
GINO FORTUNATO
NOVI LIGURE

Torna a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, la scuola militare dei paracadutisti dopo un’assenza di parecchi anni. Ieri domenica 2 giugno si è conclusa all’aeroporto Mossi la due giorni di lanci, iniziata sabato, a sancire la ripresa di quella che sarà l’unica scuola di paracadutismo dell’Italia del Nord Ovest, in cui sarà possibile ottenere il brevetto militare.

È un attestato molto importante, soprattutto per coloro che vorranno intraprendere una carriera in tutti i settori dell’esercito e delle forze dell’ordine, in quanto attribuisce punteggio anche per l’arruolamento.

«Abbiamo organizzato queste giornate di lanci all’aeroporto Mossi di Novi – spiega il presidente dell’Associazione paracadutisti d’Italia, sede di Savona, Fabio Camignani – proprio in vista del ritorno della scuola paracadutisti. Non c’è ancora una data certa, in quanto stiamo ultimando tutte le pratiche burocratiche necessarie in merito alle licenze. Ma pensiamo che entro l’estate tutto possa essere a posto e i corsi potranno pertanto incominciare».

Novi Ligure vanta una lunga tradizione di lanci e di voli. Basti pensare che nel 2011 la città celebrò il centenario dei primi decolli operativi, avvenuti in città appunto nel settembre del 1911, in occasione delle storiche «Manovre militari del Monferrato». Una data fatidica nella storia dell’aeronautica nazionale, che oltre a Novi, coinvolse Vercelli.

«La scuola paracadutisti di Novi ha radici profonde e molto importanti per l’Aeronautica militare – spiega il tecnico di volo Guido Trespioli -. Tutti venivano qui a fare i lanci militari fin dagli Anni Cinquanta, utilizzando il “Savoia Marchetti SM 82”, un trimotore denominato “marsupiale” perché era un velivolo da carico. All’epoca questo aereo veniva da Pisa perché non c’erano molte altre possibilità. Pochi gli aeroporti grossi qui attorno. Non dimentichiamoci che Novi ha avuto anche l’accademia paracadutistica di Gianni Mirzan, famoso avvocato che fondò la scuola proprio qui, poi affiancato dal figlio Roberto. Fino agli Anni Settanta i paracadutisti della sua scuola si lanciavano da un aereo Fairchild monomotore. Questa accademia si spostò in seguito ad Alessandria e successivamente a Casale Monferrato. Queste scuole però furono poi chiuse anche e a causa della crisi economica che negli ultimi dieci anni ha coinvolto anche il Mossi di Novi».

«Finché – aggiunge Trespioli – negli Anni Ottanta arrivò in città Giovanni Bartoletti, presidente dell’Anp, ovvero l’associazione dei paracadutisti di Pavia, ad aprire la sua scuola di lanci. Ci fu poi un incidente del Piper che atterrò senza carrello e bloccò a lungo i corsi, ai quali partecipavano anche molti militari».

Il ritorno della scuola di paracadutismo militare contribuirà a rilanciare l’attività dell’aeroporto Mossi di Novi che da tempo sta languendo. Dopo la chiusura dell’aeroclub Air- match, al momento l’unica attività che si svolge a Novi è quella dell’associazione di volo a vela.

Per Novi Ligure quella di ieri è stata una festa, organizzata, diretta e voluta per la maggior parte da militari ed ex ufficiali e sottufficiali della divisione toscana Folgore, a cura della Cassa di risparmio di Asti, dell’associazione

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