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Pubblicato il 04/01/2019

RASSEGNA STAMPA SU ALESSANDRO BINELLO E CLAUDIO BORIN

La Stampa (Ed. Asti)
sezione: Asti data: 04/01/2019 – pag: 51

fine d’anno da protagonisti

Binello e i parà Esercito premiati al Coni da Malagò. Borin, stage nelle Marche

Intensa fine d’anno per i parà astigiani Alessandro Binello e Claudio Borin, divisi tra gare, premiazioni e stage. Binello, in forza alla brigata paracadutisti Folgore ha chiuso un’annata da grandi numeri (terzo al Mondiale indoor in Bahrain, quarto all’Europeo in Norvegia, oltre al titolo Tricolore) vincendo anche l’Open del Belgio con il team Italia-Esercito (Andrea Cardinali, Marco Soro, Stefano Falagiani). La squadra, con gli altri protagonisti di una lunga e intensa stagione agonistica è stata ricevuta al Coni dal presidente Giovanni Malagò. Tra l’altro è stata di fatto «ufficializzata» la candidatura del paracadutismo a entrare tra gli sport olimpici a partire da Parigi 2024: l’indoor (tunnel del vento) dovrebbe essere proprio la «breccia» attraverso cui portare questo sport nell’agone a Cinque Cerchi. Il team Esercito, di stanza al Centro addestramento paracadutismo della Folgore a Pisa (dove si formano tutti i paracadutisti militari italiani) fa parte del Reparto attività sportive (ex Cse) che vanta oltre mezzo secolo di trionfi in tutti i cieli del mondo, a cominciare dalla della precisione in atterraggio. Una specialità nella quale da sempre eccelle Claudio Borin, altro esempio virtuoso di atleta dedicato allo sport: Borin – foto sotto, terzo da sinistra, ndr- imprenditore ramo riscaldamento, non è un «professionista» e a 50 anni ormai compiuti dedica ogni momento libero al paracadutismo (quest’anno ha conquistato il bronzo Tricolore a squadre Anpdi). Nella fine anno ha partecipato ad uno stage di perfezionamento nelle Marche, insieme al pluricampione del mondo Paolo Filippini, colonnello in congedo ed ex comandante proprio del Centro sportivo Esercito. Un esempio, quello di Borin, di dedizione, professionalità e attaccamento ad uno sport che richiede anche e soprattutto a 50 anni di essere sempre al «top», non solo fisicamente.

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