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Pubblicato il 16/05/2021

RAVENNA- INIZIATE LE INDAGINI PER STABILIRE LE CAUSE DELL’INCIDENTE COSTATO LA VITA AI PILOTI GAMBERINI ED ANGELUCCI

RAVENNA- Sonno ancora atterriti dal dolore le migliaia di amici dei due piloti Riccardo Gamberini e del suo
temporaneo istruttore, Valerio Antonucci , precipitati Venerdì scorso a Ravenna.
La procura deve fare luce sulle cause del disastro, considerando che uno dei due, Valerio Antonucci , era considerato il più esperto pilota, non solo in Italia, di quel velivolo e che Gamberini vantava migliaia di ore di volo. Nella giornata di Sabato sono stati recuperati moltissimi pezzi dell’aereo sparpagliati in un raggio molto ampio, anche grazie ad un drone dei vigili del fuoco che ne cercava altri sul lungo percorso fatto dall’aereo prima di incendiarsi.

La procura ha disposto il sequestro di ciò che resta dell’aereo. Le salme carbonizzate dei due piloti sono state trasferite in obitorio a Ravenna in attesa degli accertamenti autoptici. Valerio Antonucci originario di Pordenone, da un paio d’anni era di base con il suo aereo presso la Skydive Pull Out – Ravenna, associazione di paracadutismo sportivo. Al momento dell’ incidente, a terra c’erano i paracadutisti che attendevano l’arrivo di Antonucci per imbarcarsi sul secondo pilatus in appoggio alla aviosuperfice.
Il Pilatus precipitato era decollato una ventina di minuti prima per un volo di convalida dell’uso del PC6, necessario a Riccardo Gamberini.  Non risulta alcuna comunicazione radio dall’aereo che segnalasse una emergenza. Le ipotesi sono le solite: cedimento strutturale  o avaria al motore e conseguente tentativo di atterraggio di emergenza. Chi pilotava non ha fatto in tempo a comunicare quello che stava accadendo e per questo c’è anche il sospetto di un contemporaneo guasto radio. Il velivolo è giunto al suolo su un campo perdendo i primi pezzi all’impatto. Quindi ha proseguito per diverse decine di metri tracciando un solco sul terreno, abbattendo una recinzione e prendendo fuoco: la carcassa in fiamme ha scartato verso destra esaurendo la sua spinta a ridosso di un capannone in muratura. Gli ultimi frammenti, compresa una ruota del carrello, hanno continuato la corsa sfondando una porzione di recinzione sul lato opposto e fermandosi infine su un sentiero esterno

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