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Pubblicato il 25/08/2020

REATI DI OPINIONE – MILITARE SOTTO PROCESSO ACCUSATO DA IMMIGRATI

La scure della censura contro le opinioni differenti dal pensiero unico è calata su un militare. Omettiamo ogni riferimento circa nome, grado, città e specialità, per salvaguardare la riservatezza a cui ha diritto.


34 anni, con un curriculum denso di missioni ed encomi è finito sotto censura disciplinare e penale per affermazioni circa la presenza di immigrati nel territorio italiano. Avrebbe espresso opinioni sulla presenza di gruppo di braccianti, la cui provenienza legale o clandestina non è stata riportata dalla stampa della città di origine. Il fatto è avvenuto nella città dove presta servizio. Si sarebbe imbattuto in un gruppo di immigrati stagionali che stava raccogliendo pomodori ed ortaggi. I suoi commenti circa la situazione che si presentava ai suoi occhi sono stati prontamente raccolti da qualche presente che conosceva la lingua italiana e che lo ha denunciato. A seguito di quella segnalazione è scattata l’inchiesta da parte della procura militare. Il comando ha avviato nei suoi confronti un provvedimento disciplinare.
La procura indaga per istigazione all’odio razziale e minacce. A conclusione delle indagini il magistrato titolare dell’inchiesta deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio dell’indagato. Il militare respinge tutte le accuse sostenendo che quelle dichiarazioni sono state travisate dagli immigrati che stavano lavorando sui campi.

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