CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 15/04/2015

RENZI AI SERVIZI- AFGANISTAN: NIENTE RITIRO DEGLI ITALIANI

Renzi è intervenuto ieri alla scuola dei servizi italiani.
Molti gli argomenti trattati. Ecco un riassunto :


AFGANISTAN

«È probabile che si debba riflettere sul nostro impegno in Afghanistan oltre la scadenza che ci eravamo dati». È uno degli argomenti toccati dal suo intervento-

Nessun Paese può considerarsi sicuro al 100%” dalla minaccia del terrorismo. Ed è per questo che all’Italia serve un’Intelligence all’altezza di questa minaccia.

Matteo Renzi, intervenuto stamane all’inaugurazione dell’anno accademico della scuola unica dei nostri servizi , si è concentrato sui nuovi scenari e sugli investimenti necessari a garantirla.

Erano presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del direttore generale del Dis, l’ambasciatore Giampiero Massolo, dei numeri uno di Aisi e Aise, il generale Arturo Esposito ed Alberto Manenti e di Giuliano Amato, già presidente del Consiglio e oggi giudice della Corte Costituzionale che ha tenuto la tradizionale prolusione.

TERRORISMO

“La complessità della cornice internazionale e nazionale – ha spiegato il premier – è qualcosa di diverso dal semplice racconto e dagli slogan che forse fanno vincere le campagne elettorali ma che sicuramente fanno perdere la battaglia delle istituzioni“.

INVESTIMENTI, GEOPOLITICA, GIOVANI

Nell’intelligence – ha detto alla platea crediamo fortemente e continueremo ad investire e a valorizzare soprattutto come ponte con il nord Africa“.

I giovani che si avvicinano a questo lavoro (30 quelli reclutati per la prima volta nelle università), ha spiegato, devono avere “chiaro il concetto di Paese, di Patria“. “Non vi offriamo una vita facile – ha aggiunto – lo sa bene la famiglia di Calipari“.

LA STRAGE AL TRIBUNALE DI MILANO

Il presidente del Consiglio si è poi soffermato sulla strage al Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo. “Quello che è accaduto al tribunale di Milano ci chiama ad un impegno contro la proliferazione delle armi e, nella difesa delle strutture giudiziarie, ad immaginare un diverso modello di tutela per la giustizia e le istituzioni“.

FUORI DALL’OMBRA

Il direttore del Dis, Giampiero Massolo, ha invece tracciato un bilancio del lavoro svolto dai Servizi per uscire fuori dal cono d’ombra . Più del 62% degli italiani esprimono fiducia nel loro operato. L’Intelligence, ha aggiunto, “ci guadagna ad essere conosciuta meglio” dai cittadini che devono avere la certezza che i nostri agenti sono “al lavoro per tutti“, soprattutto in un momento “di disorientamento come l’attuale per quanto riguarda la sicurezza“, che va sempre più interpretata come una realtà “condivisa“.

UN PIANO SOVRANAZIONALE

Infine, l’analisi dell’ex premier Giuliano Amato, complici le tanti crisi internazionali in atto, ha alzato l’asticella della sfida che i Servizi italiani devono affrontare: i problemi attuali, ha rimarcato, ormai vanno inquadrati “sempre più su un piano sovranazionale, prima di tutto europeo“, data la globalizzazione delle sfida posta anche dal terrorismo.
“La tutela della sicurezza non può più andare solo a limitare il diritto degli altri. Di chi arriva e magari rispediamo a casa sua“, ha spiegato Amato. “La tutela della sicurezza esige che tutti ci mettiamo qualcosa. Il mito della privacy che abbiamo coltivato in Europa dovrebbe essere ridimensionato“.

Leggi anche