CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 03/02/2015

RESPINTO COME UFFICIALE DI MARINA, CHIEDE I DANNI

La Spezia, 3 febbraio 2014 – Nel 1998 fece le pratiche per diventare ufficiale della Marina Militare, ma la commissione del concorso per titoli ed esami per l’accesso all’Accademia Navale di Livorno respinse la domanda. La commissione commise un errore: non prese in comsiderazione un «titolo» che l’avrebbe portato al secondo posto in graduatoria. Dopo 16 anni , W. G., spezzino, 42 anni, chiede il risarcimento per l’esclusione dalla carriera militare, ovvero il riconoscimento di quello che sarebbe stato a quest’età se fosse entrato in Accademia: capitano di corvetta, con le conseguenze economiche che avrebbe patito, non percependo gli stipendi da Ufficiale, dedotti quelli incamerati nell’ambito della Pubblica amministrazione, dove è impiegato al Ministero delle Finanze. Sembra che all’attore di questa azione sia giunta una proposta di entrare in Marina e di iniziare la carriera là da dove la stessa era stata impedita. «Ma ciò – spiega l’avvocato Leoni, che lo difende – sarebbe un’altra beffa: sono passati 16 anni dalla inadempienza valutativa, in sede di concorso.Teoricamente il mio assistito può pretendere di essere arruolato col grado che avrebbe maturato a quest’età, considerato il riconoscimento postumo del superamento del concorso».

Dal niente a capitano di corvetta?

«Sì. E se ciò non può essere dal punto di vista operativo, di certo capitano di corvetta deve essere considerato sul piano del conteggio di quanto gli è dovuto sul piano economico, per la ricostituzione della carriera. E quello che chiediamo al Tar del Lazio». Si tratta, secondo il legale, di un conteggio di perdita economica di circa mezzo milione di euro.

Leggi anche