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Pubblicato il 26/05/2020

RIAPRONO LE SCUOLE DI PARACADUTISMO: COM’E’ ANDATA?


PARMA- Le due scuole di Paracadutismo che raccolgono un importante bacino di paracadutisti, quelle di Cremona e Reggio Emilia, hanno riaperto dal 22 Maggio dopo la luce verde dell’ENAC. Spettava ai direttori e agli istruttori dei Centri il compito di individuare ogni idonea misura sia a terra , che in volo e nelle aree comuni, per prevenire il contagio. C’era voglia di ritrovarsi e ricominciare, e tutto è davvero andato “liscio”, grazie all’impegno dei rispettivi staff che hanno accuratamente elaborato i protocolli della ripresa in tempo di virus. Niente tandem per ora.


In entrambi i centri si è registrato un afflusso ordinato, con i paracadutisti che si sono volentieri assoggettati ad ogni precauzione prevista dal loro centro: controllo della temperatura all’ingresso, moduli di scarico di responsabilità da compilare, disinfezione delle mani, uso della mascherina, briefing tecnico con gli istruttori e, nel caso di Reggio Emilia, anche un lancio di ripasso da 2000 metri e… niente assembramenti. L’affluenza è stata più significativa a Cremona, che ha il prevalente bacino di soci in Lombardia mentre è stata inferiore a Reggio Emilia, i cui tanti soci lombardi non hanno potuto sconfinare in Emilia, per le note restrizioni. Entrambi i centri hanno adottato ingressi ed uscite separate e zone di ripiegamento delimitate da appositi segnali per avere le distanze di sicurezza. Lo staff ripeteva costantemente le raccomandazioni di effettuare disinfezione delle mani e usare la mascherina anche a bordo, durante il volo. All’aereo ci hanno pensato gli staff reggiani e cremonesi , che hanno provveduto alla sanificazione continuativa ad ogni decollo , sia con speciali bombolette igienizzanti spray per la cabina che con una accurata pulizia manuale delle superfici di contatto ( maniglie, panche etc.) con detergenti.


A bordo, come abbiamo scritto, i centri hanno entrambi prescritto la mascherina da indossare. A Cremona è stato anche previsto l’uso del casco integrale per decollare in 10 col Pilatus; 10 passeggeri sono saliti anche a bordo del Cessna caravan che ne prevederebbe 14 e tutti con mascherina indossata.

Paolo Haim, direttore a Reggio Emilia e Luca Fontanella a Cremona, dopo i timori iniziali si dichiarano soddisfatti per le prove generali di applicazione delle stringenti procedure di controllo a cui dovranno assoggettare i frequentatori delle loro aviosuperfici per qualche tempo. Per ora entrambi i centri hanno assorbito il conseguente aggravio di costi delle nuove procedure.

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