CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 18/07/2019

RICHIESTA DI APRIRE GLI ARRUOLAMENTI ANCHE AI CELIACI

La ‘Associazione italiana celiachia (Aic), segnala una “apertura” da parte della commissione Difesa della Camera dopoc he ha chiesto di rimuovere gli ostacoli all’accesso alle Forze armate per i celiaci.
La commissione difesa appoggerà il Disegno di Legge n.841 presentato in Senato, che mira a eliminare il divieto . Grazie alle conoscenze scientifiche attuali, rileva, “i tempi sono maturi per evitare di precludere l’ammissione nelle forze armate e di polizia a tanti giovani celiaci desiderosi di servire lo Stato”. Diventare poliziotto, ufficiale di Marina, pilota militare è infatti ancora un sogno impossibile per chi è celiaco, per l’esonero introdotto negli anni ’80. A distanza di 33 anni da quel decreto è stata fatta tanta strada. Le conoscenze attuali e il mercato dei prodotti senza glutine, afferma l’Aic, “consentono oggi di garantire pasti per celiaci in ogni situazione, anche in emergenza”.

“Dopo la Direttiva IGESAN 0047571 del 9 Aprile 2015 con cui il Ministero della Difesa tutela tutti coloro che ricevono la diagnosi di celiachia quando già operano in un corpo militare, evitando quindi che siano messi a riposo forzato, demansionati o riformati, le nuove consapevolezze scientifiche, il miglioramento delle condizioni di vita e l’accesso facilitato alla dieta senza glutine rendono anacronistico il veto ai celiaci, che discende dall’esenzione dal servizio militare sancito a inizio anni ‘80 – spiega Di Fabio – Per i tanti giovani che hanno volontà e vocazione di mettere il loro operato al servizio dello Stato è difficilmente comprensibile come sia possibile gestire la permanenza in servizio di chi ha avuto la diagnosi di celiachia quando già arruolato e allo stesso tempo si precluda a loro la partecipazione ai concorsi”. Oggi il mercato ha facilitato l’accesso ai prodotti gluten-free, così come la preparazione di alimenti senza glutine, tanto che il Ministero della Difesa nella precedente Legislatura ha avviato uno studio per la realizzazione di “razioni K” per diete differenziate, fra cui anche quella senza glutine. Inoltre secondo la legge 123/05 anche le mense delle caserme, assimilabili a mense pubbliche, il cui servizio è ormai per la maggior parte assegnato in appalto esterno ad aziende con adeguato HACCP, dovrebbero fornire un pasto senza glutine.

Leggi anche