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Pubblicato il 28/07/2015

RICORDO DI UN POETA E PARACADUTISTA

Ricordo di Omar Vecchio

di Fabrizio Cocchi

C’è una  via di arrampicata che si chiama  “OMAR VECCHIO”,  in Val Chiavenna: un impegnativo mono-tiro di oltre 30 metri, difficoltà 6A+ in aderenza, aperta dall’alpinista Federico Deldogo gestore di un vicino rifugio.

Lì, su quella parete a  Lui intitolata lo  abbiamo voluto ricordare,  nel 15° anniversario della morte in Pakistan il 31 Luglio.

Omar era  scrittore, poeta, paracadutista e alpinista perito; è morto  in seguito al distacco di una porzione di ghiacciaio , che ha travolto il “campo 2” ,  a 5.200 mt , distruggendolo e seppellendo Lui     e un compagno di cordata, Domenico Palandri.

Disgrazia terribile, avvenuta durante la spedizione alpinistica dell’ impegnativa vetta de DIRAN PEAK  7.266mt, nella catena del karakorum, cui partecipava insieme al sottoscritto e ad Alberta Chiappa dei Paracadutisti di Milano.

Omar aveva 38 anni e aveva fatto dell’ “esperienza del limite” l’imperativo etico della propria esistenza. Questa la filosofia di vita a cui lui ha aderito e che ha trovato nell’alpinismo il suo inveramento più autentico.

Era un  personaggio carismatico,  scrittore e ardimentoso atleta, elemento di punta dei Paracadutisti di Milano

 

Ripropongo una sua poesia, scritta poco prima della partenza per la spedizione:

ESSER CIMA

Non basta salire una montagna

bisogna essere la montagna che si sale.

Avere valli ed essere cima.

Bisogna essere gelidi come il Bianco

Affilati come il Cervino

tempestosi come il Rosa

lontani come l’Aconcagua,

lacidi come il Cevedale. B

isogna sapere unire restandosene isolati.

Essere Cima.

(Om Ar, maggio 2000)

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A ricordo di Omar è disponibile un bellissimo libro “CAVALCARE LE VETTE” che racchiude la storia della sua vita e una parte dei suoi scritti.

Riporto un passaggio:

“Omar era spessissimo in montagna da solo. La condizione del solitario era per lui la condizione ideale, ciò nondimeno non disdegnava affatto andarci in compagnia, sopra tutto quando coloro che volevano accompagnarsi a lui avevano una mentalità di tipo militare”

…”Si tratta per la maggior parte di ragazzi appartenenti all’Associazione Paracadutisti di Milano al cui interno si era costituito un piccolo nucleo di paracadutisti alpinisti di cui Omar era ben presto diventato il leader””

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E l’Epitaffio:

“Riposa in pace, Camerata, i nostri cuori sono tristi, ma sappi che la tua morte non sarà stata vana, il ricordo del tuo esempio, la memoria del tuo pensiero, resteranno come luce per tutti coloro che, senza timore, e con quel coraggio audace che ti caratterizzava, dirigeranno i loro passi verso l’ascesa delle cime che permettono di contemplare, nel mistero, il volto della Realtà essenziale.”

 

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