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Pubblicato il 14/02/2021

RITIRO DALL’AFGANISTAN: SCELTA DIFFICILE PER LA NATO

iL segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando alla stampa tewdesca, ha specificato che “”Possiamo restare e continuare l’impegno militare. Oppure possiamo lasciare l’Afghanistan e rischiare che il Paese si trasformi di nuovo in un rifugio sicuro per i terroristi. Non c’è una scelta facile”, Il segretario generale della Nato ha osservato che il movimento estremista dei talebani non ha ruispettato l’impegno di ridurre le violenze e tagliare i rapporti con i gruppi terroristici. Il “livello inaccettabile” di violenza contro operatori sanitari e giornalisti si commenta da solo.
Il movimento estremista islamico dei talebani nei giorni scorsi ha inviato una minaccia velata sapendo della riunione ministeriale della Nato che si terrà dal 17 al 18 febbraio prossimo. “Chiunque cerchi di prolungare le guerre e l’occupazione sarà ritenuto responsabile come lo è stato negli ultimi due decenni”- A Doha il 29 febbraio del 2020si erano impegnati alla cessazione degli attacchi e alla sospenzione dei rapporti con i terroristi in cambio di un ritiro delle forze statunitensi dal Paese entro il primo maggio 2021.
Il contingente Nato è presente in Afghanistan dal 2003 come parte della coalizione internazionale Isaf. Nel 2015 l’Isaf è stata sostituita da Resolute Support con mandato incentrato principalmente sull’addestramento e l’assistenza delle forze di sicurezza afgane, riducendo a 10mila unità .Attualmente il comando della missione TAAC WEST è affidato al generale di brigata Beniamono Vergori. La sede è ad Herat, dove il comando della Brigata Paracadutisti Folgore guida un contingente di paracadutisti italiani e le componenti internazionali assegnati all’area west.



Negli ultimi mesi i talebani hanno lanciato grandi offensive nelle aree di Kandahar e Lashkar Gah, e sono stati accusati dai governi afghano e statunitense di essere responsabili di un’ondata di omicidi di membri della società civile. Nessun risultato è venuto dai negooziati col governo di Kabul.

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