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Pubblicato il 20/04/2018

ROSIGNANO: FESTA DI CORPO DEL 185MO RRAO – MONUMENTO ALLO SQUADRONE F

foto Gianmarco Pagliari

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ROSIGNANO MARITTIMA- Stamane il 185mo RRAO ha riunito autorità ed amici del Reggimento nei pressi della pista dove nella notte del 20 aprile 1945 decollarono i 226 paracadutisti italiani dello Squadrone F, per una missione di sabotaggio dietro le linee tedesche in ritirata.


PATTO DI AMICIZIA TRA I COMUNI DI POGGIO RUSCO E ROSIGNANO MARITTIMA
Tanti gli ospiti d’onore: tra loro il sindaco di Poggio Rusco, dr Fabio Zacchi e quello di Rosignano, Alessandro Franchim, che ha stretto un “patto di amicizia con il collega padano. Massime autorità militari erano il generale Carlo La Manna, comandante della divisione Friuli ed il generale Ivan Caruso, a capo del Comfose. Il colonnello Mariano Bianchi , comandante del 183mo Nembo, ha rappresentato la Centuria che insieme a quella dello squadrone F si era lanciato nel mantovano. L’ANPDI era al massimo livello col Presidente generale BERTOLINI ed il generale IUBINI, figlio dell’indimenticabile Aiutante Abelardo, combattente della Herring. Con loro il generale Pollini , candidato al segretariato nazionale. Con il Medagliere Nazionale c’erano anche diversi labari di sezioni del nord. La mattina soleggiata, calda e poco ventosa ha permesso un ottimo lancio da elicottero ,sulla pista storica, di 10 acquisitori con le bandiere dei Reggimenti e dei due Comuni coinvolti dai fatti di guerra dello squadrone F .


STELE-MONUMENTO ALLA HERRING NEL CORTILE DEL COMANDO DELLA WINGS 338

Prima della Cerimonia “centrale”, nel piazzale antistante la palazzina-comando, dove la Herring era stata pianificata e che si trova a pochi metri dalla pista dove sono decollati i c47, è stato inaugurato un monumento/stele, con il “DNA” del 185mo :il monumento, infatti, è stata ricavato da una colonna in marmo che era nella caserma del 185mo; i costi sono stati interamente sostenuti con risorse provenienti dalla “associazione unoottocinque”. Amichevoli e riconoscenti sono stati i saluti di tutte le autorità invitate a prendere la parola dirante la cerimonia: i due sindaci ed il Comandante del Comfose. Tra gli ospiti anche una classe di ragazzi delle scuole elementari e medie di Rosignano.


UNA BREVE SINTESI DEL DISCORSO DEL COMANDANTE DEL 185mo RRAO
Il comandante di reggimento , colonnello Alessandro Grassano, con le sue parole ha riassunto lo spirito della giornata.
All’inizio ha dedicato un pensiero speciale all’ultimo Reduce della operazione Herring e ad un Paracadutista sofferente per un grave incidente:

“mando un abbraccio affettuoso all’ultimo reduce ancora in vita dello squadrone folgore, Luigi Andi e alla sua gentilissima consorte Meri, che purtroppo non sono riusciti ad essere qui tra noi.
Un saluto particolare al caporalmaggiore capo Salvatore Forte, vittima di un grave incidente ma che da buon paracadutista sta affrontando il difficilissimo recupero con ferrea determinazione. “forza salvatore, tieni duro!

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La memoria della “herring” parte proprio da questo luogo. In queste costruzioni, erano ubicate alcune delle strutture dell’aeroporto militare, dalla cui pista decollarono i paracadutisti italiani per l’avvio dell’operazione. la scritta 338 wing sulla facciata del casale di fronte a noi, alle spalle dello schieramento, mantenuta in vita fino ad oggi con una costante azione di ritocco, nella sua semplicità, è una splendida fonte.
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Durante il secondo conflitto mondiale insisteva la lunga pista di decollo e atterraggio dell’aeroporto militare anglo-americano di rosignano marittimo. proprio da questo luogo, conosciuto sotto il punto di vista storico solo da una esigua minoranza di persone, esattamente 73 anni fa, il 20 aprile del 1945, alle ore 20.25 locali, gli alleati lanciarono l’operazione militare, che per volontà del generale Mccreery, comandante dell’8^ armata inglese, venne codificata con il nome di “herring”, in italiano aringa, pesce che per la sua velocità e per i repentini spostamenti ricorda le modalità’ di azione dei paracadutisti.
La missione, configurata come un’azione di commando, era quella di creare panico, confusione e disorientamento fra i nemici tedeschi attestati sulla linea difensiva gotica, puntando alla distruzione di automezzi e carriaggi e allo sminamento di ponti e rotabili, con lo scopo di disarticolare la ritirata delle truppe tedesche, consentendo l’avanzamento della 8^ armata britannica e della 5^ statunitense. una missione altamente pericolosa, con inserzione mediante aviolancio notturno, senza alcun supporto logistico, in territorio controllato da un nemico ancora molto armato e incline alla vendetta e alla distruzione. l’obiettivo strategico era completare la liberazione del suolo patrio.
L’area dell’operazione era compresa nel quadrilatero delle città di Mantova, Bologna, Frrara e Modena, qui gloriosamente rappresentate in prima fila, quasi al completo, dai loro labari di sezione dell’ associazione nazionale paracadutisti d’italia.
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La bandiera di guerra consegnata con cerimonia solenne il 24 maggio del ’43 nella caserma di rovezzano in firenze al 185° reggimento nembo, erede del 1° reggimento paracadutisti e data in consegna al rao il 21 giugno 2013, ci identifica infatti quali legittimi eredi di quella tradizione.
Quest’ultima rinsaldata e ulteriormente amplificata con la consegna del fregio storico dello squadrone “f”, consegnato al reggimento il 19 giugno 2015 e che oggi spicca sui nostri baschi amaranto.
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il soldato non muore combattendo, muore soltanto quando la sua patria lo dimentica. oggi i 31 caduti dell’operazione herring sono piu’ che mai presenti fra di noi.
viva il Rrao
viva il Comfose
viva l’Esercito Italiano
185
Folgore
Ora e sempre nembo

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