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Pubblicato il 18/03/2019

RUSSIA -ESERCITO DELLA GIOVENTU’ E RIVITALIZZAZIONE DELLA LEVA . “PREPARATEVI ALLA GUERRA”

Mosca – Nei giorni scorsi è partita in Russia una campagna per l’adesione dei bambini a partire dai sette anni alla Iunarmia (l’Esercito della gioventù), un movimento patriottico giovanile sostenuto dallo Stato. Ad esso aderiscono già circa 350mila bambini sotto i 14 anni, e l’intenzione sarebbe quella di raggiungere il mezzo milione entro il 9 maggio ( festa della Vittoria nella seconda guerra mondiale), e il milione entro l’anno prossimo, quando ricorreranno i 75 anni dalla Vittoria.
CAMPAGNA DI ISCRIZIONE NEGLI ORFANOTROFI
I reparti dell’associazione non sono ancora presenti in tutte le scuole, ma la direttiva permetterà di aprirli in tutti gli orfanatrofi del Paese, aumentando di molto il numero complessivo degli aderenti. Per l’adesione serve infatti l’accordo dei genitori, mentre gli orfani sono garantiti dallo Stato; nella direttiva si raccomanda peraltro di “considerare le caratteristiche e le qualità personali” – non tutti sono adatti all’attività sportivo-militare.
L’Autorità per l’infanzia si propone di dare ai ragazzi abbandonati e disadattati una prospettiva di vita più efficace, visto che dalle statistiche solo il 10% riesce a integrarsi in qualche modo nel tessuto sociale. Il restante 90% è destinato al suicidio (10%), alla delinquenza (40%) o alla dipendenza da alcol e droghe (40%), secondo i dati della Procura generale della Federazione Russa.
FINALITA’ RIEDUCATIVA
Alla Iunarmia vengono indirizzati anche i bambini con “limitate capacità fisiche”, una pratica che si era molto diffusa nell’ultimo periodo sovietico, con la crisi demografica e sociale dovuta alle sfortunate campagne militari in Afghanistan e in altri Paesi: erano chiamati “figli dei figli della guerra”. La “cura militare” era ritenuta allora un antidoto alle varie forme di schizofrenia e disagio mentale, che si allieverebbero nella comune partecipazione alla grande impresa patriottica.
Le attività della Iunarmia prevedono giochi militari chiamati “Vittoria”, “Stella”, “Giovane soldato”, “Vampata marittima”, “Scudo siberiano” e simili, in cui si insegnano “tattiche di movimento sul campo”, montaggio e uso delle armi e arti guerresche varie, come spiegano i manuali e le descrizionI sul sito dell’organizzazione. Si prevedono campeggi e spedizioni, gare e concorsi a premi e soggiorni prolungati in campi giovanili dell’esercito, con il sostegno e l’assistenza spirituali dei cappellani militari ortodossi, ormai diffusi in modo capillare.
Nelle scuole si tengono appositi festival dedicati alle composizioni tipo “Lettera al soldato”, ai disegni sul “Soldato che protegge il paese” o “La patria degli eroi”, open-day del “Giorno della chiamata alle armi” o dei “Volontari della Vittoria”. Secondo i regolamenti di queste manifestazioni, “un buon risultato può portare alla partecipazione ai progetti dei centri regionali per l’educazione militare e patriottica”, tra cui vi sono l’Unione degli Ufficiali, la Fraternità di Lotta, le unioni dei cosacchi e simili, che distribuiscono anche uniformi, magliette e gadget vari.

PRONTI IN CASO DI BISOGNO MILITARE

Il 2 marzo scorso il capo di Stato maggiore delle forze armate russe , generale Valerij Gerasimov, è intervenuto con una relazione programmatica degli stati generali . In essa si afferma che “la Russia deve garantire con tutte le forze l’eccellenza tecnica, tecnologica e organizzativa nei confronti di qualunque potenziale avversario”. Verrà resa più incisiva la leva obbligatoria, a cui oggi si può ovviare con università e motivi familiari e lavorativi. Nel 2010 lo stesso presidente Putin aveva annunciato la possibilità di una fine della leva obbligatoria e il passaggio all’esercito professionale, che la situazione geopolitica mondiale non ha consentito.
LA CANZONE: “CI RIPRENDEREMO L’ALASKA”
Le scuole ricevono istruzioni sulla preparazione allo stato di guerra, le principali aziende del paese sono state avvisate dallo stesso Putin in più occasioni che potrebbero essere forzate a convertirsi all’economia bellica. Qualche giorno fa, nella cattedrale di sant’Isacco a San Pietroburgo il coro dell’Armata Rossa ha tenuto un concerto di canti militari e canzoni patriottiche compresa una famosa canzone per bambini adattata ai giorni nostri: “Che sulla terra vi sia pace – ma se il capo chiama all’ultima battaglia – caro zio Vova [Putin], noi siamo con te”. I bambini presenti al concerto hanno declamato un giuramento, in cui si promette di riprendersi un giorno l’Alaska (che era russa fino ai primi del ‘900) e di sconfiggere i Samurai, tema popolare in tempi di trattative col Giappone per chiudere finalmente il conflitto della seconda guerra mondiale.

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