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Pubblicato il 05/09/2018

SALTO DI QUIRRA – STUDI SULLA AERODINAMICA DEL LANCIO DI VELOCITA’ COL PARACADUTE

recensione di Antonello Gallisai



PARMA- – A Salto di Quirra si svolgeranno sperimentazioni sull avelocità di volo di un paracadutista nella disciplina della velocità in caduta libera presso il Poligono Interforze del Salto di Quirra che ha messo a disposizione le proprie infrastrutture e mezzi.
Si tratta di un risultato del protocollo d’intesa per lo svolgimento di attività di studio, sviluppo e sperimentazione in campo spaziale e aerospaziale di tipo civile stipulato di recente tra il ministero della Difesa e il Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS).


Le sperimentazioni coinvolgono la società Vitrociset SpA, l’Università di Cagliari-Dipartimento di Ingegneria meccanica Chimica e dei materiali, sotto il coordinamento di 3DAerospazio Srl, soci del DASS e la campionessa Mascia Ferri, che pratica velocità di caduta libera (Speed Skydiving) a livello agonistico. Mascia Ferri quest’anno ha aperto la stagione in Portogallo con un nuovo record di 387,04 Km/h, ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati italiani nella categoria open e si è aggiudicata nuovamente il primo posto nella classifica mondiale femminile. La velocità dell’atleta e la sua tecnica in caduta libera da 4.000 metri, viene misurata da due strumenti, in grado di rilevare la velocità massima e media. Per raggiungere l’obiettivo dell’esperimento, il paracadutista sarà dotato, in varie parti del corpo, di sensori che riescano a identificare lo scostamento dei segmenti anatomici di arti superiori e inferiori. “Questa sperimentazione – afferma il Generale di Brigata Aerea Giorgio Russo, Comandante del PISQ – esalta il ruolo duale del Poligono e in generale della Difesa, ovvero la capacità di operare a vantaggio sia del settore militare, sia di quello civile “

L’ipotesi che si vuole dimostrare – precisa il Comandante Antonio Depau di 3DAerospazio che ha consentito inoltre la messa a disposizione del velivolo utile per il lancio – è che sia possibile studiare l’aerodinamica che coinvolge il paracadutista nella fase di accelerazione a velocità comprese tra 400 e 600 km/h attraverso analisi applicate ai profili alari a forma variabile tipiche del mondo animale”.


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