OPINIONI

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Pubblicato il 05/11/2015

Satira preventiva – L’Espresso

Satira preventiva
L’Espresso del 5 Novembre 2015

Marchini, un bagno a destra e uno a sinistra

Il candidato a sindaco di Roma è un tifoso giallorosso, ma segue la Lazio. È vegetariano, ma anche presidente ad honorem dei macellai
Michele Serra

COME CANDIDATO a sindaco di Roma, Alfio Marchini ha un enorme vantaggio su tutti i suoi avversari: la sua campagna per il Campidoglio è partita esattamente trent’anni fa, nel novembre del 1985, con il celebre comizio “la Roma non è di destra né di sinistra”, pronunciato al bar dell’Olimpico. Seguirono due comizi ugualmente fondamentali nella sua carriera politica: “La destra non è di destra né di sinistra” (1986) e “la sinistra non è di destra né di sinistra” (1987), questa volta nel bar della Canottieri Aniene. Da allora, Marchini è stato costantemente in gara per diventare primo cittadino, incrementando i suoi voti fino al dieci per cento delle ultime elezioni. Secondo gli analisti politici, se in trent’anni è arrivato al dieci per cento, in altri trenta potrebbe ottenere almeno il venti, per poi puntare a diventare il primo sindaco postumo della storia di Roma, verso il 2065, sia pure con la maggioranza relativa e l’appoggio esterno dei Tre Stelle (residuo della diaspora dei grillini). A quell’epoca, sempre secondo gli analisti, Roma sarà sotto la dominazione cinese, e per Marchini è una buona notizia perché ha eccellenti rapporti con la Cina, ovviamente senza dimenticare l’India, il Giappone e altre nazioni ugualmente meritevoli.
LA VITA Erede di una dinastia di costruttori, Marchini ha il grande merito di avere edificato interi quartieri nei quali tutte le case sono costruite esattamente al centro della strada, in modo da non essere né a destra né a sinistra. Ogni appartamento è dotato di due bagni in fondo al corridoio, dando alla padrona di casa l’opportunità di indirizzare l’ospite «in fondo a destra oppure a sinistra, veda lei». Dai rubinetti delle case di Marchini non fluiscono acqua calda e acqua fredda ma solamente acqua tiepida, per evitare una eccessiva polarizzazione delle temperature. Vegetariano, ma “bujaccaro” ad honorem (è presidente onorario dei macellai romani), è romanista per tradizione familiare e la domenica all’Olimpico tifa per i giallorossi. Ma durante la settimana segue spesso gli allenamenti della Lazio, applaudendo le giocate più significative.
LA STRATEGIA Marchini punta ai voti del centrodestra, del Pd, degli ambienti clericali, degli atei, degli anziani, dei giovanissimi, delle donne, degli uomini, dei transessuali, degli ambientalisti, dei cementificatori, dell’aristocrazia nera, dei centri sociali, degli ordini cavallereschi, dei burini, dei divorziati, delle adultere, dei reduci della Legione Straniera, degli ex terroristi, dei tassisti, della massoneria, dei parenti delle vittime della Banda della Magliana e dei membri della Fondazione Magliana che raccoglie reduci e vedove della omonima Banda. Sembrandogli una base elettorale troppo esile, intende rivolgersi anche ai non romani, concedendo il voto ai turisti che dimostrino di avere dormito a Roma la notte prima del voto.
IL PROGRAMMA Due le anticipazioni più qualificanti. La chiusura della Breccia di Porta Pia, con riapertura l’anno successivo, e così via, anno dopo anno, fino alla definitiva pacificazione tra l’anima papalina e quella risorgimentale di Roma. La seconda idea è creare, all’Acqua Acetosa, il Polo del Polo, un gigantesco impianto sportivo con l’ambizione di estendere il gioco del polo (che Marchini pratica fin dalla nascita) a tutto il popolo romano. «Se il popolo non va al polo, il polo va al popolo» lo slogan che Marchini avrebbe individuato dopo molti anni di lavoro con il suo staff. Una mazza da polo a ogni bambino di Roma è, da molti anni, il suo sogno segreto.
ALTRE INIZIATIVE Secondo indiscrezioni, un’altra mossa di sicuro effetto sarebbe l’istituzione, a fianco dell’Auditorium, di un Veditorium e di un Manipolatorium, perché la capitale di un grande paese come il nostro, secondo Alfio, non può privilegiare un senso a scapito degli altri. Molto ambizioso, ma di difficile realizzazione, lo Stadio Rotante, che dia modo a ogni spettatore, grazie alla rotazione degli spalti, di essere ultra della Roma e della Lazio nel corso della stessa partita.
L’OBIETTIVO Marchini punta a battere di soli due voti (uno di destra, uno di sinistra) il candidato dei Cinque Stelle. Vincere con tre o più voti di scarto sarebbe contro i suoi principi, perché umiliare l’avversario è sempre sbagliato.
Il candidato a sindaco di Roma è un tifoso giallorosso, ma segue la Lazio. È vegetariano, ma anche presidente ad honorem dei macellai
Michele Serra
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