OPINIONI

Condividi:

Pubblicato il 12/05/2016

SIATE OMOSESSUALI CON GIOIA : COSI’ LA PRIMA LEZIONE AGLI AGENTI DI POLIZIA ALLA SCUOLA DI PESCHIERA

SCUOLA DI POLIZIA DI PESCHIERA: LEZIONE AGLI AGENTI. SIATE OMOSESSUALI LIBERAMENTE. LA POLIZIA DEVE AVERE UN OCCHIO DI RIGUARDO PER LORO

Inspiegabile “lezione” agli agenti incentrata sulla omosessualità di chi parla.
Il comandante della scuola, dopo la “lezione” dell’agente omosessuale: «Gli allievi poliziotti, come dico sempre, devono essere istruiti con le lezioni teoriche e addestrati con le lezioni pratiche». Quali? di che tipo?

« dichiarare il proprio orientamento sessuale, è stata una scelta positiva, che ha migliorato i rapporti umani con i colleghi e mi ha dato una serenità maggiore sul lavoro». A parlare è Alessandro, da quindici anni agente di polizia locale in un Comune gardesano, che ieri mattina è salito in cattedra alla Scuola allievi agenti di Polizia di Stato di Peschiera parlando ai 63 ragazzi e ragazze del 195 corso che sabato presteranno giuramento e ai 99 del 196 che hanno iniziato da poco il percorso di studio.
Un incontro organizzato dal direttore della scuola Gianpaolo Trevisi nell’ambito del progetto seguito in collaborazione con l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri creato per agevolare le persone vittime di reati a sfondo discriminatorio. Alessandro è stato invitato in qualità di membro del direttivo di Polis Aperta, associazione che unisce persone impiegate nelle forze armate e di polizia che condividono l’orientamento affettivo omosessuale. Come se la sfera sessuale debba essere preventivamente dichiarata prima di iniziare a lavorare, violando il principio che ognuno a casa fa ciò che vuole.
Sarà obbiettivo ed imparziale con gli eterosessuali?

«Una persona eterosessuale può parlare liberamente della propria vita, dei propri affetti, di ciò che fa al di fuori del lavoro. Io dovevo fingere o evitare di dire certe cose. L’ambiente di caserma è ancora un po’ chiuso, a volte si sentono battute o certi silenzi quando arrivi nello spogliatoio». «Polis Aperta collabora con l’Oscad per fare formazione, aiutare i ragazzi a superare la paura e la comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ndr) a denunciare i reati di cui sono vittime, evitando il timore di non essere compresi dalle forze di polizia».
«Gli allievi poliziotti, come dico sempre, devono essere istruiti con le lezioni teoriche e addestrati con le lezioni pratiche», spiegava ieri a margine dell’incontro Trevisi, «ma anche plasmati per diventare ancora prima che ottimi poliziotti dei bravi cittadini: per questo servono tutte le possibili lezioni di vita, come la testimonianza che abbiamo avuto oggi».

Sono duecento gli allievi del 195 corso della Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Brescia che oggi nella sede di via Veneto presteranno il giuramento di fedeltà. Per l’occasione sarà presente il direttore centrale per gli Istituti d’istruzione, prefetto Vincenzo Roca. I frequentatori, provenienti dalle Forze Armate, con esperienze, per diversi di loro, sono per la maggior parte in possesso del diploma, alcuni laureati e molti iscritti all’università. Dopo un periodo formativo di 8 mesi nella sede della Polgai di via Veneto, gli agenti in prova raggiungeranno le sedi di destinazione ove svolgeranno 4 mesi di applicazione pratica, al termine dei quali diventeranno a tutti gli effetti agenti della Polizia di Stat

Leggi anche