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Pubblicato il 30/10/2016

SICUREZZA CIBERNETICA NAZIONALE: IL PRIMO MINISTRO SI AVVALE DELLE CONOSCENZE DEL GENERALE DI DIVISIONE CARMINE MASIELLO

PARMA. La sicurezza cibernetica dell’Italia è in capo al primo ministro Renzi, che, su tali argomenti ha facoltà di apporre anche il segreto di stato. Voci informate segnalano che il consulente anche su questo delicato argomento a Palazzo Chigi sarà Carmine Masiello, consigliere militare del premier.
Il 27 luglio 2016 proprio Masiello spiegava di fronte alla Commissione Difesa il suo punto di vista: «In questo settore occorre insistere per un sempre maggiore consolidamento dell’architettura, teso a un rafforzamento della partnership pubblico-privati. La condivisione dell’enorme patrimonio di conoscenza di entrambi i settori è la chiave principale per fronteggiare le sfide, sempre più complesse e globali. Il concetto che queste due realtà debbano affrontare le future sfide insieme è ormai più che consolidato, perché solo uniti si può creare un sistema di contrasto e di difesa idoneo a fronteggiare le sfide future».

Per il rafforzamento delle strutture sono stati stanziati 150 milioni di cui 135 milioni di euro andranno a favore del Sistema di informazione per la Sicurezza della Repubblica, ovvero i nostri servizi, mentre i restanti 15 milioni della polizia postale e delle comunicazioni.

Le decisioni saranno vagliate e prese dal Comitato di Analisi strategica Antiterrorismo (Casa), composto da polizia, carabinieri, Aise, Aisi, Guardia di finanza e Dap (Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria).

Il Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza), attualmente guidato dall’ex capo della Polizia Alessandro Pansa e interpellato dal ministro per rispondere all’interrogazione, ha precisato che «le informazioni relative a entrambi i tipi di interventi sono coperte da riservatezza».

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