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Pubblicato il 02/09/2016

SICUREZZA INTERNET: LE FORZE USA “VOGLIAMO CHE IL NEMICO SAPPIA CHE SIAMO NOI AD ATTACCARE “

L’unità cibernetica delle forze militari statunitensi sta lavorando per sviluppare armi informatiche differenti rispetto a quelle utilizzate dalla comunità d’intelligence.

Così dice Shawn Turskey, executive director dello Us Cyber command (CyberCom), durante una conferenza organizzata dal Dipartimento di Homeland Security alla quale hanno preso parte produttori di software e funzionari governativi.

VOGLIAMO CHE IL NEMICO SAPPIA CHE SIAMO NOI AD ATTACCARE
Armi diverse per svolgere funzioni diverse, ha sintetizzato Turskey, che ha spiegato che “nella comunità d’intelligence vuoi essere silenzioso e lento, non vuoi mai che qualcosa ti venga attribuito. Ma esiste un’altra dimensione nella quale vuoi poter essere più ‘rumoroso’, dove l’attribuzione (di un attacco, NdR) conta e vuoi realmente che l’avversario lo sappia”.

TRACCE VISIBILI PER DETERRENTE

L’unità cibernetica sta cercando essenzialmente di sviluppare strumenti che possano essere fatti risalire alle forze armate Usa avendo, quando serve un effetto di deterrenza, e che si distinguano dunque dagli exploit ultra-invisibili spesso usati da agenzie come l’Nsa.

La sinergia tra mondo militare e mondo informatico – ha detto ancora – è indispensabile per sviluppare strumenti e condurre operazioni offensive nel cyber spazio. Tuttavia, ha chiarito, vi è bisogno di separare totalmente gli strumenti e le infrastrutture che permettono di compiere le operazioni stesse.

Obama vuole rendere l’unità cibernetica un comando interforze unificato. Grazie a questa mossa il CyberCom non sarebbe più soggetto alla supervisione dell’Nsa e avrebbe maggiore autonomia per condurre le proprie missioni.

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