CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 23/09/2018

SIENA- CITTADINANZA ONORARIA AL 186mo REGGIMENTO FOLGORE

LA NAZIONE DEL 3 SETTEMBRE 20918
CRONACA SIENA pag. 5

I parà della Folgore cittadini onorari In Consiglio l’inedito regolamento

Atto della Giunta: «Va riconosciuto il forte legame con la città»
di ORLANDO PACCHIANI
LO SPUNTO di partenza è il conferimento della cittadinanza onoraria al 186° Reggimento paracadutisti Folgore, che in questi giorni celebra il quarantesimo anno dell’insediamento a Siena. La giunta, muovendosi su un terreno fin qui non normato in alcun modo, ha deciso di proporre il primo Regolamento per la concessione della cittadinanza onoraria e civica benemerenza. Giovedì l’atto approderà in consiglio comunale e, dopo la più che probabile approvazione, partiranno i conseguenti atti per arrivare al riconoscimento ufficiale concesso alla Folgore nel segno del lungo legame con la città, come affermato dall’assessore Francesco Michelotti. UN TEMA che non troppi anni fa, tra il 2009 e il 2010, fu al centro di un’accesa polemica in consiglio comunale, dopo la presentazione di una mozione per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini (concessa negli anni del fascismo), presentata dagli allora esponenti di Rifondazione comunista Francesco Andreini e Fiorino Iantorno. L’assemblea alla fine votò di stretta misura a favore, ma si spaccò con molte uscite dall’aula e discussioni accese. Ora l’amministrazione traccia per la prima volta alcune linee chiare. E proprio all’articolo 1 si specifica che, oltre alle persone fisiche, «in casi di particolare rilievo la cittadinanza onoraria può essere concessa anche a enti, associazioni, istituzioni, raggruppamenti di persone che si siano distinte in àmbito civile, militare, religioso». Le modalità di attribuzione? Per la cittadinanza onoraria o la civica benemerenza la richiesta può essere avanzata dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale, da almeno un quinto dei consiglieri, da almeno duemila cittadini residenti nel Comune. Per approvare la richiesta, serve il voto dei due terzi del consiglio. Di contro, per la revoca, il consiglio è chiamato a deliberare su richieste del sindaco, di un quarto dei suoi componenti o di mille cittadini. Motivo? «Incorre nella perdita dell’onorificenza l’insignito che se ne rende indegno».

Leggi anche