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Pubblicato il 04/03/2019

SINDACATO MILITARE: CARABINIERE IN ATTESA ESCLUSA DA UN CONCORSO INTERNO FA RICORSO

Si tratterà probabilmente della prima pratica del sindacato militare di nuova costituzione quella di una carabiniere che denuncia una discriminazione per chi è in stato di gravidanza nelle regole del concorso interno riservato ai sovrintendenti, per l’ammissione al corso di qualificazione (2018-2019) di 565 allievi marescialli. chi è in attesa prima della conclusione della procedura non può essere ammessa. Luca Marco Comellini, segretario generale del sindacato dei militari ha segnalato al ministro Trenta il caso.

IL BANDO – “I candidati di sesso femminile dovranno esibire referto del test di gravidanza mediante analisi su sangue o urine, effettuato entro i 5 giorni antecedenti la data di presentazione per lo svolgimento degli accertamenti psico-fisici, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 580, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90”. In caso di positività del test, inoltre, la commissione non può procedere né con gli accertamenti previsti, né con la pronuncia del giudizio, in quanto “lo stato di gravidanza costituisce temporaneo impedimento all’accertamento dell’idoneità al servizio militare”. Viene inoltre stabilito che le candidate “che si trovano in dette condizioni” vengano nuovamente convocate per essere sottoposte agli accertamenti. Potranno essere ammesse, con riserva, a sostenere gli accertamenti attitudinali e “se in occasione della seconda convocazione il temporaneo impedimento perdura”, la candidata sarà esclusa dal concorso per impossibilità di procedere all’accertamento del possesso dei requisiti previsti dal bando.

Il sindacato contesta la norme e pone ad esempio i pronunciamenti di giustizia “sulla base dei principi di rango costituzionale (articoli 3 e 51 della Costituzione) è garantita a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, la possibilità di accesso agli uffici pubblici e ciò in ragione del più generale principio di uguaglianza, senza possibilità di ammissione di deroghe”.

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