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Pubblicato il 17/11/2014

SNIPER DEI NAVY SEALS AL CINEMA

ROMA Clint Eastwood racconta una leggenda, anzi ”la leggenda” come gli americani hanno chiamato Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti (166 morti accertati, 255 presunti). Lo fa con un film, “American sniper”, con Bradley Cooper nei panni del cecchino, che sarà nelle sale dal primo gennaio con la Warner Bros. Un film crudo sullo spirito della guerra la più crudele possibile: quella che ti fa vedere la tua vittima nei particolari in un mirino prima di darle la morte. Kyle, U.S. Navy Seal, è stato inviato in Iraq ben quattro volte. Tornato a casa soffrì, come tanti Rambo in pensione, di disturbo post-traumatico da stress: riuscì a uscirne, e nel 2012 raccontò tutta la sua storia in un’autobiografia (“American sniper”) che ha venduto più di un milione di copie. Ma quei pericoli che aveva scampato in zona di guerra Kyle, li dovrà affrontare con un suo commilitone, Eddie Ray Routh, sofferente degli stessi suoi disturbi. Le loro due storie si incrociarono il 2 febbraio del 2013. Durante la guerra, Kyle era arruolato nel Team 3 dei Navy Seal, il corpo speciale della marina militare americana. Per i combattenti iracheni era uno dei nemici più odiati (i ribelli iracheni misero su di lui una taglia di 80 mila dollari). Soprannominato al-Shaitan Ramadi (il diavolo di Ramadi), dal nome della città – vicino a Baghdad – dove Kyle era in forze, ebbe come primo bersaglio una donna che avanzava verso uno degli avamposti a Nasiriyya (marzo 2003) tenendo un bambino per mano e una granata nell’altra mano (come si vede nel trailer del film).

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