Pubblicato il 02/01/2014
SOLDI PUBBLICI AI “CORPI CIVILI DI PACE” GESTITI DALLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE
ROMA- Per il triennio 2014-16 vengono stanziati 9 milioni di euro in totale per «l’istituzione di un contingente di corpi civili di pace, destinati alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale».
I “Corpi Civili di Pace” sono una storica proposta della galassia delle organizzazioni non governative che svolgono progetti all’estero. Vi aderiscono Arci, Beati i Costruttori di Pace, Caritas, Cnca, Ctm, Comunità di Capodarco, Emergency, Legambiente, Mani Tese, Nigrizia, Pax Christi, Rete Lilliput, Wwf e altri.
Della approvazione si dà il merito l’onorevole Giulio Marcon, per anni portavoce di Sbilanciamoci! e ora deputato di Sel:
Per la verità chiedeva 60 milioni in tre anni,ma dopo un’iniziale bocciatura in Commissione Bilancio, ha accettato la modifica al ribasso.Spiega Marcon: «Corpi Civili di Pace si tratta del nome dato a diverse esperienze che favoriscono la costruzione della pace, come il monitoraggio elettorale, la vicinanza a leader di minoranze perseguitate, la diplomazia dal basso tra comunità diverse, forze di peacekeeping e interposizione nonviolenta in caso di conflitti, aiuti umanitari, attività di riconciliazione. Tutte attività svolte da civili disarmati ma adeguatamente formati, a cui si riconosca il ruolo di Operatori di Pace».
Non è chiaro come potranno operare in paesi violenti, se non con la scorta armata costituita da quelle stesse Forze Armate i cui aumenti salariali, ad esempio, sono bloccati da anni.
Secondo Marcon, «sarebbero auspicabili dei corpi europei. Va sottolineato, come è presente nella riflessione europea ma non in quella della Nato, che l’intervento civile va tenuto assolutamente indipendente da quello militare, non deve essere subalterno. Il rischio altrimenti è che, come accaduto in alcuni casi in Iraq, serva come accreditamento umanitario per interventi militari».
Il finanziamento ai Corpi civili di pace rientra per ora all’interno di quello sul Servizio Civile.