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Pubblicato il 29/04/2014

SOLENNI CELEBRAZIONI AL CAMPO DELLA MEMORIA DI NETTUNO

Alla vigilia del 69° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia (2 Maggio 1945), circa 500 persone si sono riunite al Cmpo della Memoria di Nettuno (Roma) per rendere gli onori militari agli ultimi combattenti italiani di quel conflitto, quelli della Repubblica Sociale Italiana.
La manifestazione, organizzata dal dott. Alberto Indri, ha visto la partecipazione delle bandiere di guerra e dei labari dell’Unione Nazionale Combattenti della RSI, dell’Associazione Nazionale Combattenti X MAS – RSI, dell’Associazione Nazionale Combattenti Italiani di Spagna, dei Volontari di Guerra (Sezione “Enrico Toti” di Roma, Federazione “Annibale Noferi” del Carnaro e Federazione “Giovanni Grion” dell’Istria) e dell’Associazione Nazionale Rimpatriati e Reduci d’Africa Sezione “Ten. Alessandro Del Rio” di Latina. Presenti anche le delegazioni ufficiali dell’Ordine dell’Aquila Romana, dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, nonché gli ultimi reduci della RSI che, con la loro presenza, hanno inteso trasmettere il testimone dell’Ideale ai numerosi giovani presenti. Ha partecipato alla manifestazione anche l’on. Mario Borghezio che, in questi ultimi giorni, ha chiesto ufficialmente al Governo italiano di desecretare gli atti relativi alle stragi partigiane compiute in Istria, sulle quali ancor oggi vige un vergognoso silenzio. Si tratta di crimini contro l’umanità che non temono paragoni, ai quali le democrazie occidentali hanno concesso una scandalosa indulgenza. E’ giunta l’ora di fare chiarezza e denunciare, davanti alla storia, i responsabili del genocidio del popolo italiano in Istria e Dalmazia.
La cerimonia religiosa nell’antico rito latino è stata solennemente celebrata da un sacerdote della Fraternità San Pio X che ha elogiato l’alto spirito patriottico in difesa della Madre Patria dimostrato dai combattenti della RSI e ha spronato i presenti a non dimenticare il loro sacrificio, ad ereditare i loro valori e a difendere la Santa Messa tradizionale, come retaggio storico dell’unica religione universale del popolo italiano.
Sulle note della Preghiera del Legionario si è conclusa l’imponente manifestazione patriottica in ricordo di coloro che, 70 anni fa, scelsero la via dell’onore, combattendo per la libertà dell’Italia.

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