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Pubblicato il 25/06/2018

STRAGE DI CIMA VALONA: SARA’ STAMPATO UN OPUSCOLO PER RICORDARNE I CADUTI

Hanno partecipato la fanfara della Brigata Folgore dei Paracadutisti e due picchetti armati del Battaglione Tuscania dei Carabinieri e del 9° Reggimento “Col Moschin”.Presenti il Presidente ed il Vicepresidente dell’ANPDI generali Bertolini e Iubini

Corriere delle Alpi
sezione: CRONACA data: 25/6/2018 – pag: 10

Cima Vallona, la memoria non si ferma

Sarà ristampato il libretto che rievoca la storia dell’eccidio e parla della chiesetta costruita nel 1970

SAN NICOLÒ COMELICO
La cerimonia per i Caduti di Cima Vallona ha avuto il consueto prologo di prima mattina, con l’omaggio al sacello vicino alla forcella, eretto nel 1999 su iniziativa del Comune per ospitare le quattro croci.Il sindaco Giancarlo Ianese aprendo le allocuzioni ufficiali si è interrogato sulla opportunità di mantenere l’annuale ricordo dei Caduti di Cima Vallona. «Dopo il 50° celebrato l’anno scorso», ha detto il sindaco, «abbiamo deciso di mantenere l’appuntamento di fine giugno a Cappella Tamai. Lo riteniamo doveroso per la memoria di Francesco Gentile, Mario Di Lecce, Olivo Dordi e Armando Piva. Lo riteniamo doveroso per i parenti delle vittime che ogni anno ci onorano con la loro presenza e per il superstite Marcello Fagnani».
Conferme in questo senso anche da Alfredo Comis, vicepresidente vicario dell’Ana Cadore, che anzi, ha proposto anche un’iniziativa per informare i giovani tramite le scuole con la ristampa del libretto che rievoca la storia dell’eccidio e del ricordo voluto fortemente dalla popolazione e dalle istituzioni del Comelico con la costruzione della chiesetta nel 1970.
Il generale Giuseppe La Gala, comandante la Legione Carabinieri del Veneto ha affermato che la memoria di Cima Vallona è anche la memoria della vittoria contro il terrorismo. «È anche la vittoria dei quattro caduti; chi non riesce ad accettare questa verità è fuori dalla storia». La messa celebrata dal vescovo Marangoni e dal parroco di San Nicolò don Fabio Fiori, è stata accompagnata dai canti del Coro Comelico diretto da Luciano Casanova. Nell’omelia il vescovo ha illustrato il valore del perdono e la necessità di comprendere il valore primario della nascita e dell’innocenza infantile come strada maestra per essere vicini a Dio. Ha partecipato per la prima volta alla cerimonia la fanfara della Brigata Folgore dei Paracadutisti e due picchetti armati del Battaglione Tuscania dei Carabinieri e del 9° Reggimento “Col Moschin”. Presenti come sempre i parenti delle vittime: Graziella moglie di Mario Di Lecce con il nipote Stefano, anch’egli nella Guardia di Finanza, i fratelli di Olivo Dordi, Amatore e Ottavio, la sorella dell’alpino Armando Piva, Gabriella. Livio Olivotto

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