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Pubblicato il 20/09/2016

SVIZZERA: ALL’ESERCITO ANDRANNO 20 MILIARDI DI FRANCHI IN 4 ANNI

recensione di Bruno Horn

Nonostante l’opposizione del campo rosso-verde, il Consiglio nazionale ha ribadito oggi (128 voti a 61) il credito massimo di 5 miliardi l’anno da destinare alle spese per l’esercito per il periodo 2017-2020. Gli Stati avevano già approvato questo credito lo scorso giugno. L’oggetto è pertanto pronto per le votazioni finali.

Nel suo messaggio, il Consiglio federale chiedeva una somma inferiore, ossia 18,8 miliardi onde tener conto del programma di stabilizzazione delle finanze federali 2017-2019.

Una richiesta che ha irritato la maggioranza “borghese” del plenum dal momento che quest’ultima si era già più volte espressa per un limite di spesa superiore al fine di permettere all’esercito una migliore pianificazione e di far fronte alle lacune in fatto di armamento.

Il campo rosso-verde si è espresso invece a favore di un credito inferiore, così come chiesto dal Governo. Per PS e Verdi, anche l’esercito deve partecipare agli sforzi di stabilizzazione delle finanze, per quanto i sacrifici richiesti siano minimi rispetto ad altre voci del bilancio statale.
Approvato programma armamento 2016

Il plenum ha poi approvato (135 voti a 37 e 15 astensioni) senza modifiche il programma d’armamento 2016, che prevede spese per 1,341 miliardi. Anche quest’ultima spesa ha già ottenuto l’avallo della Camera dei Cantoni.

Il PS ha contestato in particolare l’acquisto di mortai da 12 centimetri per 404 milioni di franchi. Per questa minoranza, una simile operazione non è prioritaria in una situazione che presenta in fatto di sicurezza minacce più impellenti come il terrorismo e i rischi informatici. La maggioranza ha tuttavia ritenuto che l’esercito ne abbia bisogno, visto che simili armamenti sono stati utilizzati di recente nel conflitto ucraino e nel Medio Oriente.

Per il resto, la Camera ha approvato altri cinque crediti per l’acquisto di materiale destinato alla sorveglianza dello spazio aereo (91 milioni), per battelli pattugliatori (49 milioni), per armi anticarro al posto del Panzerfaust 90 (246 milioni), per l’acquisto di materiale di ricambio destinato agli aerei da combattimento F/A-18 (127 milioni), nonché per autocarri e rimorchi (314 milioni).

Il credito complessivo comprende anche una somma di 100 milioni per acquisti successivi, tra cui pulmini, mitragliatori e materiale per il pronto soccorso.
Ok a programma immobili dell’esercito

Il plenum ha anche accolto il programma degli immobili militari, che calcola una spesa di 572 milioni di franchi. Questa somma è destinata perlopiù alla costruzione di un centro di calcolo a Frauenfeld (150 milioni) e al risanamento totale della locale piazza d’armi (121 milioni). Tredici milioni saranno attribuiti al Ticino per lo spostamento di un impianto di trasmissione.

Stando al ministro della difesa Guy Parmelin, tali spese si ripercuoteranno positivamente sull’occupazione attraverso mandati diretti per imprese svizzere e affari di compensazione. Le partecipazioni dirette sono stimate a 430 milioni e quelle indirette a 360 milioni.

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