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Pubblicato il 29/04/2022

SVIZZERA- LICENZIATI 4 OPERATORI DELLE FORZE SPECIALI CHE RIFIUTANO IL VACCINO –


Il Tribunale amministrativo federale (Taf) conferma il licenziamento di quattro membri delle forze speciali che rifiutavano di farsi vaccinare contro il Covid-19. Secondo la corte, l’obbligo vaccinale poggia su una base giuridica sufficiente.

Nell’autunno del 2021, il Comando ha interrotto l’impiego di quattro militari professionisti del Distaccamento speciale della polizia militare (Dspm) e del Distaccamento d’esplorazione dell’Esercito 10 (Dee 10) che non volevano vaccinarsi.
Nelle sentenze pubblicate oggi, i giudici di San Gallo rilevano che i contratti di lavoro di questi soldati specificano che essi devono essere sempre pronti per missioni all’estero. Membri del Comando forze speciali hanno per esempio partecipato alla messa in salvo di cittadini svizzeri e personale diplomatico da Kabul nell’agosto 2021. Il mandato delle forze speciali è di effettuare missioni in Svizzera e all’estero in situazioni di estremo pericolo e con un alto grado di difficoltà, ricorda la corte. Per garantire la loro disponibilità immediata, chi fa parte di questo corpo deve sottoporsi alle direttive del medico in capo dell’esercito.


La legge prevede che il Consiglio federale possa imporre alcune misure mediche ai membri delle forze armate, tra cui la vaccinazione, prosegue il Taf. Allo stesso modo, la normativa sulle epidemie permette alla Confederazione e ai cantoni di rendere obbligatoria la vaccinazione per alcuni gruppi di persone.

Oltretutto l’interesse pubblico della vaccinazione supera gli interessi dei membri delle forze speciali, secondo i giudici. Non si tratta solo di impedire la trasmissione della malattia all’interno del gruppo, ma piuttosto di preservarne la capacità di agire in qualsiasi momento. Infine, non si può dare per scontato che all’estero sia sempre disponibile un’assistenza medica adeguata. Le complicazioni derivanti da forme gravi di Covid- 19 devono quindi essere prevenute. Sostituire la vaccinazione con un test non permetterebbe di ottenere lo stesso risultato, rileva la corte.

La decisione
Il Taf respinge infine le preoccupazioni sugli effetti collaterali facendo riferimento alle scoperte scientifiche e all’approvazione dei vaccini da parte di Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici. Rifiutando di essere vaccinati senza una valida ragione medica, i quattro soldati si sono deliberatamente messi in una posizione in cui non potevano più adempiere ai loro obblighi professionali, concludono i giudici. Le sentenze non sono definitive e possono ancora essere impugnate davanti al Tribunale federale (Tf).

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