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Pubblicato il 29/01/2015

TENSIONI IN LIBANO: I NOSTRI MILITARI NON HANNO SUBITO DANNI

PARMA- Le agenzie hanno riportato ieri un attacco con mortai: alla 11: 30 circa, nei pressi di Wazzani, nell’area di responsabilitá di Unifil, sono stati osservati alcuni razzi diretti verso Israele. Le forze di difesa israeliane hanno risposto con il fuoco di artiglieria nello stesso luogo.

Durante lo scontro a fuoco, un casco blu, impiegato in una postazione dell’ONU, di nazionalità spagnola, nei pressi dell’abitato di Ghajar, nonostante la pronta evacuazione medica resa possibile dalla richiesta del cessate il fuoco da parte del generale Portolano, è deceduto a seguito delle ferite riportate.

Il generale Portolano, capo missione e comandante della forza di Unifil, si è messo subito in contatto con le parti, le forze armate libanesi e le forze di difesa israeliane, per impedire l’escalation della situazione.

Alle 13.30 circa, nei dintorni di Kafer Shouba, ulteriori razzi sono stati lanciati verso Israele, che ha risposto con colpi di artiglieria nella zona di provenienza dei colpi.

Nel corso delle azioni di fuoco, tutto il personale di Unifil si è posto al riparo.

In seguito, Unifil ha intensificato, in stretto coordinamento con le forze armate libanesi il controllo e il monitoraggio del territorio, della Blue Line, dello spazio aereo e della Maritime Area of Operation, con la presenza e vigilanza della Maritime Task Force.

Il generale ha duramente condannato questa grave violazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il comandante di Unifil sta mantenendo continui contatti con le parti e ha sollecitato maggiore moderazione.

Unifil ha lanciato un’inchiesta per determinare i fatti e le circostanze dell’incidente

UNIFIL : COMANDO ITALIANO

ILARIA SESANA- Il generale Luciano Portolano è il comandante del contingente Onu schierato nel sud del Libano, a ridosso della linea di demarcazione con Israele.

L’incidente di ieri – che ha portato alla morte di due soldati israeliani e di un casco blu di nazionalità spagnola – arriva dopo alcuni mesi di relativa calma nel sud del Libano.

Forte di più di diecimila uomini, provenienti da 38 Paesi diversi, la missione Unifil è stata istituita nel 1978 con risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’occupazione israeliana di una fascia del territorio libanese, sino al fiume Litani.

Il mandato è stato successivamente rinnovato fino ad arrivare alla recente risoluzione 1701, emanata in occasione dell’intervento israeliano in Libano del 2006. Una missione in cui il contributo delle forze armate italiane è determinante, con quasi 1.100 caschi blu (uno dei contingenti più numerosi) e la responsabilità del comando del Sector west, l’area occidentale del territorio libanese in cui opera Unifil. Mentre alla Spagna compete la responsabilità per il delicato Sector East.

Ed è sempre all’Italia a ricoprire un ruolo importante nel comando della missione: il primo mandato triennale è stato affidato nel 2007 al generale Claudio Graziano, nel 2012 è stato il turno del generale Paolo Serra che, lo scorso 24 luglio, ha passato le consegne a Luciano Portolano.
Il pattugliamento della Blue Line (la linea di demarcazione tra i due Paesi) è uno degli incarichi principali di Unifil. Scongiurare il lancio di razzi verso Israele, però, è un compito non semplice, a causa della radicata presenza dei miliziani di Hezbollah. Alla componente militare, si affianca un paziente lavoro di mediazione tra le parti, che impegna in prima persona proprio il generale Portolano nell’ambito del cosiddetto “Tripartito”. Incontri regolari con i rappresentanti israeliani e libanesi in cui si definisce la collocazione dei cosiddetti Blue pillars, i punti di confine tra i due Paesi.
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