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Pubblicato il 08/06/2018

TIRRENIA: IL FAR WEST COLPISCE IL BAGNO FOLGORE. CINQUE DELINQUENTI SCORAZZANO LIBERI DI RAPINARE

LA NAZIONE
8 GIUGNO 2018
PRIMO PIANO LIVORNO pag. 3
Assalto di notte al bagno Folgore Gestore aggredito da cinque banditi

Erano armati e incappucciati: botte per farsi consegnare i soldi
IL BOTTINO La banda si è fatta consegnare l’incasso Quasi tremila euro
di ELISA CAPOBIANCO SONO SPUNTATI dal buio verso le 3.15 quando nello stabilimento balneare della Folgore di Calambrone c’erano soltanto il gestore della struttura e due collaboratori. Erano in cinque. Cinque uomini – molto probabilmente con l’accento dell’Est Europa – incappucciati e con il volto travisato. Pistole alla mano e un bastone. Quelle sì, bene in vista. Si sono diretti verso l’area ristoro trovando Lamberto De Franchis (titolare dell’omonima agenzia di servizi) intento a riordinare il bancone. Gli ultimi clienti della serata se n’erano andati da più di un’ora e lui si era trattenuto per sparecchiare e pulire insieme ai colleghi, impegnati nelle diverse stanze. Il televisore acceso per sentire meno la fatica e combattere il sonno dopo un’intensa giornata di lavoro. Quando la banda armata si è materializzata davanti ai suoi occhi ha avuto appena il tempo di gridare: «Che cosa volete?». La risposta è arrivata a suon di spintoni, calci e pugni inferti con una violenza inaudita. Fino al colpo di grazia dato con le due pistole usate a mo’ di mazza. UN ASSALTO in piena regola, dunque, che ha fatto temere il peggio sulle intenzioni dei rapinatori. Rapinatori che si sono «limitati» a pestare a sangue il 63enne per convincerlo a farsi consegnare denaro e oggetti preziosi. In pochi lunghissimi minuti i banditi si sono accaparrati quasi tremila euro d’incasso, un orologio Rolex, una catena d’oro e il cellulare personale dello storico gestore dello stabilimento militare. Poi hanno trascinato la vittima ferita fino al ripostiglio per chiudercela dentro nonostante implorasse aiuto. Una volta soddisfatti, i rapinatori sono svaniti nel nulla così come erano comparsi non prima però di aver vandalizzato – con tanto di cappotta squartata – anche l’auto del ristoratore, in sosta nel parcheggio. DOPO vari tentativi De Franchis è riuscito ad aprire la porta della sua «prigione» e a chiedere aiuto. Immediata la telefonata di uno dei dipendenti al 113 che ha inviato sul posto i suoi agenti con il rapinato che, almeno in un primo momento, avrebbe rifiutato di ricorrere alle cure sanitarie. Sull’episodio indaga la squadra mobile della questura di Pisa che ha raccolto la testimonianza dei presenti. Stando ad una prima ricostruzione, le telecamere sarebbero state trafugate dagli stessi banditi. Ieri al bagno della Folgore, lo staff sotto choc e poca voglia di commentare l’accaduto. «È stato terribile. Lamberto è a casa sconvolto, ha bisogno di riposare», ci dicono dalla reception. Neppure il fratello della vittima – che vive tra Tirrenia e Montecatini, ma è originario di Napoli – è riuscito a mettersi in contatto con lui. Le prossime ore saranno fondamentali per tentare di individuare gli autori della drammatica rapina.

Il Tirreno ed.
sezione: PISA data: 8/6/2018 – pag: 13

In cinque con pistole e roncole pestano e rinchiudono nello sgabuzzino il gestore dello stabilimento Folgore. Poi rubano tutto

TERRORE a TIRRENIA

Rapina a mano armata nel bagno militare

di Stefano TaglionewPISA«Stai zitto o ti ammazziamo». Sono le 2.30 della notte al bagno della Folgore, lo stabilimento balneare militare che segna il confine della spiaggia fra Tirrenia e Calambrone, sul litorale pisano. È buio, dentro non c’è più nessuno. Solo il gestore dell’attività, che sta guardando la televisione. Il balneare, poco prima di tornare a casa, all’improvviso viene sorpreso e terrorizzato da cinque persone incappucciate, con ogni probabilità di nazionalità albanese, armate fino ai denti. Tre gli puntano contro altrettante pistole, due le roncole da boscaiolo.Nello spazio di un attimo lo minacciano di morte e lo colpiscono alla nuca, poi lo rinchiudono in uno sgabuzzino. Infine i banditi fuggono con il suo orologio di pregio, un Rolex, il portafogli pieno di documenti, assegni e carte di credito, due-tremila euro in contanti, una catenina d’oro e il giubbotto con all’interno il cellulare. I cinque si sarebbero poi dileguati a bordo di un’auto, forse parcheggiata nelle vicinanze dell’accesso al mare, sul viale del Tirreno.Il titolare, stordito e impaurito, rimane chiuso nello sgabuzzino per diversi minuti. Poi, con la testa dolorante, riesce a liberarsi e a chiamare due amici. Dopodiché dà l’allarme al 113. Due volanti della polizia di Stato si precipitano immediatamente sul posto, nonostante i malviventi ormai abbiano già fatto perdere le loro tracce. Il gestore dello stabilimento dei paracadutisti della Folgore, sotto choc, rifiuta l’intervento dell’autoambulanza del 118. Sostiene di non averne bisogno. E anche se è ancora terrorizzato preferisce andare a dormire, tornando a casa.I poliziotti, dopo aver ascoltato lui e i suoi due amici arrivati sul posto dopo la sua telefonata, sequestrano una scheda MicroSd, anche se non risulta che nella struttura – è quanto emerge da fonti investigative – ci fosse un impianto di videosorveglianza, per lo meno attivo in quel momento. Gli agenti, con il prezioso aiuto dalla centrale operativa, provano subito a rintracciare i banditi attraverso la geolocalizzazione del cellulare della vittima, ma purtroppo non riescono a sapere dove si trovano.Del caso si sta occupando la Squadra mobile della questura di Pisa, guidata dal vicequestore aggiunto Rita Sverdigliozzi. Al vaglio degli inquirenti eventuali riprese video lungo il viale. Ieri mattina, il bagno, era aperto regolarmente, con i molti clienti (i militari e le loro famiglie) che abitualmente lo frequentano durante la stagione estiva.Il personale della Brigata paracadutisti della Folgore, ieri mattina presente come d’abitudine all’ingresso del bagno, ha preferito non commentare l’accaduto. Nel frattempo, a poche ore dalla rapina, anche la polizia scientifica ha effettuato un sopralluogo per rilevare eventuali impronte digitali utili alle indagini. Il balneare aggredito – è ciò che emerge da fonti vicine alla Folgore – non sarebbe un militare, ma un civile titolare della gestione dello stabilimento al numero 303 del viale del Tirreno, proprio al confine fra Tirrenia e Calambrone.Quello avvenuto nella notte fra mercoledì e giovedì è solo l’ultimo episodio di una lunga e preoccupante scia di crimine che sta sconvolgendo il litorale pisano. La scorsa settimana, infatti, i ladri avevano preso d’assalto cinque diversi stabilimenti balneari di Tirrenia, provocando danni alle strutture (vetri e infissi rotti) e rubando i fondi cassa. In un caso, addirittura, i malviventi sono scappati con le offerte per il piccolo Christian, il bambino di cinque anni affetto dalla nascita dalla grave e rara malattia chiamata “Cdkl5

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