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Pubblicato il 22/04/2015

TORNA A VERONA UNA GAVETTA DI UN ALPINO DI RUSSIA

VERONA-L’alpino Augusto Corbellari, nato nel 1915 a Bosco Chiesanuova, aveva inciso il suo nome su di una gavetta che, dopo la guerra, era stata ritrovata nelle vicinanze del campo di prigionia di Hammerstein in Polonia. Ora, grazie alla sensibilità di un canadese di origini italiane e grazie all’impegno degli alpini di San Giorgio in Salici, il reperto che custodisce le memorie di Corbellari è stato consegnato alla figlia Agostina,(nella foto il marito a sinistra) residente a Verona.

corbellari
Brescacin aveva acquistato la gavetta su eBay, e il venditore gli aveva riferito che il reperto era stato trovato in un villaggio vicino al campo di prigionia di Hammerstein in Polonia. Fin dall’inizio, Brescacin aveva sperato di riuscire a rintracciare i familiari di Corbellari per poter consegnare loro la gavetta. Ci sono voluti diversi anni, ma alla fine è riuscito a realizzare il suo desiderio.
Gli alpini di San Giorgio in Salici, informati dell’esistenza della gavetta dalla signora Dal Col, si erano subito attivati per trovare la famiglia di Corbellari e, da ricerche effettuate all’anagrafe di Verona, erano riusciti a risalire a sua figlia Agostina. Sulla gavetta di alluminio l’alpino aveva inciso nome, provincia di provenienza e data di nascita. Aveva inoltre riportato il reggimento a cui apparteneva: artiglieria alpina, gruppo Vicenza, divisione Tridentina. Sul reperto appaiono due date connesse a fatti drammatici: 8 settembre 1943, data del primo giorno di prigionia, e 19 settembre 1943, data dell’arrivo nel campo di concentramento. C’è poi un 23 settembre, associato alla scritta «la nostra sorte decisiva». Sulla gavetta Corbellari aveva inciso anche dei disegni: il cappello dell’alpino, lo stemma della divisione Tridentina e la baracca del campo di concentramento in cui si trovava. Fortunatamente, Corbellari era sopravissuto alla prigionia ed era riuscito a tornare a casa.
«Quando mi hanno chiamata per dirmi della gavetta», afferma la signora Corbellari, «credevo che fosse uno scherzo, mi sembrava impossibile. Invece era tutto vero, sono ancora molto emozionata. Questa gavetta è la cosa più preziosa che ho insieme alla mia famiglia».

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