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Pubblicato il 25/02/2015

TORNA LA LEVA IN LITUANIA

LITUANIA: RITORNO DELLA COSCRIZIONE OBBLIGATORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI.
F.M. Redazione Sopron

Le autoritá Lituane hanno deciso chiamare alle armi i cittadini tra i 19 e i 26 anni per aumentare le capacitá di difesa da un eventuale attacco russo.
La crisi ucraina e la tensione con il grande vicino si fanno sentire ogni giorno di piú, specie per le manovre russe al confine di Kalingrad, dove si sono registrati i movimenti di circa 9000 uomini e 55 mezzi navali durante il mese di dicembre.
La premier Lituana Dalia Grybauskaite ha annunciato che la misura sará attuata con una leva di 9 mesi, che ogni hanno riguarderá 3500 cittadini Lituani e che la decisione presa dal Consiglio di difesa é indispensabile alla luce degli sviluppi geopolitici.
Questo tipo di arruolamento tuttavia era giá previsto dalla Legge sulla Coscrizione Obbligatoria del 1 Settembre 2011, che prevede un addestramento basico di 12 settimane su base volontaria, istituito per incentivare i giovani. Questo servizio é aperto a uomini e donne dai 18 ai 38 anni.
In caso il numero dei volontari non sia sufficiente é previsto che si possa ricorrere alla coscrizione, sempre con riferimento alle esigenze strategiche della difesa nazionale, che peró riguarderá solo i maschi dai 18 ai 26 anni. La stessa legge prevede una serie di tutele e possibilitá di rafferma.
Anche i civili sono comunque coinvolti nello stato di allarme che si sta protraendo nel Baltico. Le esercitazioni continuano in scenari sempre piú realistici ed é stato diffuso un manuale di sopravvivenza alla popolazione, con indicazioni su come comportarsi in caso di attacco Russo.
Le Forze Armate Lituane sono ben equipaggiate ed addestrate, ed hanno sostituito quasi tutti i materiali di provenienza ex sovietica con equipaggiamenti occidentali, realizzando un ottimo livello di integrazione
Come gli altri paesi Baltici ed i paesi del Gruppo di Visegrad rappresentano in questo momento il Fronte Orientale della NATO. Una situazione che, anche alla luce degli sviluppi nel mediterraneo, dovrebbe essere presa molto sul serio dalle leadership europee, Italia in primis.
Intanto nelle scuole russe ci si addestra e non manca l’ora di smontaggio del Kalashnikov, mentre nelle cittá baltiche si impara a vivere con il pericolo della guerra.

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