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Pubblicato il 11/09/2015

TREVISO- LAPIDE PER I CADUTI DELLA XMAS: POLEMICHE ANCHE CONTRO I PARACADUTISTI

VALDOBBIADENE -L’ANPDI “Basso Piave” ha organizzato domenica prossima lo scoprimento di una lapide in località Cartizze a ricordo degli appartenenti alla X Mas uccisi a Saccol il 4 e 5 maggio 1945. Il presidente Ivan Bolzonello presiederà con l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan e l’ex parlamentare Antonio Serena. Prevista e la messa al campo, che sarà celebrata da don Romualdo Baldissera. E’ stata anche annunciata la presenza di Gabriella Cencetti, figlia del comandante del battaglione “Barbarigo” della X Mas.La cerimonia culminerà con lo scoprimento della lapide a ricordo di quell’eccidio.

FORTE OPPOSIZIONE DELLA FIGLIA DI UN FOLGORINO, SENATRICE PD
La senatrice del Pd Laura Puppato lancia una dura accusa al presidente della associaziona paracadutisti “Piave”- mi ha colpito che un presidente di sezione del corpo paracadutisti si presti con un assessore regionale dichiaratamente fascista a questa incredibile cerimonia, forse perché mio padre, paracadutista della Folgore e socio di quella stessa sezione se oggi fosse ancora vivo, si sarebbe amareggiato non poco, forse ne sarebbe furente conoscendo il sacrificio fatto e la storia vissuta. Come lui, spero che in tanti si dissoceranno da tale manifestazione» conclude Puppato


LA STORIA

Tra il 3 e il 5 maggio 1945 alcuni elementi delle brigata “Mazzini” sottoposero una cinquantina di prigionieri, della Xª Flottiglia MAS, ad un interrogatorio presso la caserma della Guardia di Finanza di Valdobbiadene, allora divenuta sede della brigata. I prigionieri furono quindi divisi in tre gruppi che furono condotti rispettivamente a Saccol di Valdobbiadene, Madean di Combai e Segusino, dove vennero uccisi. Tra loro anche civii che non erano inquadrati militarmente
Nel 2005 il pm militare di Padova, Sergio Dini, ha aperto un fascicolo per accertare fatti e responsabilità. L’indagine riguarda anche altri due avvenimenti controversi: la strage di Lamosano e l’eccidio del Bus de la Lum[1][2].

Dini ritiene che sia il Decreto Luogotenenziale 12 aprile 1945, sia l’amnistia Togliatti non possono coprire il fatto: il primo riguarda infatti solo le azioni di guerra, quindi gli atti compiuti per la necessità di lotta contro i fascisti, mentre la seconda escludeva i casi di sevizie particolarmente efferate. In ogni caso, osserva il pm, le leggi nazionali non possono prevalere sul diritto internazionale, e quindi sulle varie convenzioni relative al trattamento dei prigionieri di guerra

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