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Pubblicato il 02/11/2018

TRIDENT JUNCTURE NORVEGIA- VINCONO GLI INVASORI – ARIETE E FOLGORE SI PREPARANO ALLA CONTROFFENSIVA

I paracadutisti sono al comando del colonnello Giuseppe Scuderi. «L’ambiente naturale sta mettendo alla prova le nostre capacità di adattamento: il personale sta rispondendo bene, direi in maniera robusta»

KVIKNESKOGEN (NORVEGIA)
La Trident Juncture 2018 – imponente esercitazione NATO che coinvolge la Brigata Ariete e quasi 50mila uomini della intera alleanza NATO- si avvia alla conclusione con un assalto dei “buoni”. I carri armati della US MARINE CORP ( i “cattivi”) hanno sfondato a Oppdal, città montana con clima e orografia difficile. Le forze amiche in quell’area sono rappresentate dalla NATO, costituite da truppe e carri italiani e supporto di fuoco spagnolo.
Lo sfondamento ha generato la necessità di una ritirata per meglio organizzare una vasta controffensiva per riconquistare le posizioni. Le coindizioni metereologiche sono ostili con vento freddo, neve e ghiacciate notturne I Marine sono dotati di carri M1A1 Abrams, più una decina di blindati e forze di terra.
Le forze di invasione hanno espugnato un nodo stradale principale ed una grande stazione di carburante. Nel primo pomeriggio di ieri con una meteo in forte peggioramento, è iniziata la ritirata dei difensori. Il 187mo Reggimento si è attestato a Kvikneskogen, 30 km da Oppdal, in una delle zone più impervie della regione. I paracadutisti sono aggregati al contingente composto su base della Brigata corazzata «Ariete». I paracadutisti sono al comando del colonnello Giuseppe Scuderi. «L’ambiente naturale sta mettendo alla prova le nostre capacità di adattamento: il personale sta rispondendo bene, direi in maniera robusta», dice. Molti militari in campo sono dei veterani. L’esercitazione prevede anche fasi offensive.


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