CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 22/07/2015

TROPPO BASSA PER L’ESERCITO VINCE IL RICORSO

foto di archivio

CAGLIARI. Una giovane ingegnere sarda era stata scartata dalle selezioni per l’Esercito perché non raggiungeva 1 metro e 60 cmt di alteza, ma è stata riammessa dai giudici del TAR. L’aspirante militare ha presentato ricorso al tribunale amministrativo del Lazio che ha annullato l’atto con cui era stata bocciata al concorso per «tenente in forma prefissa, ausiliario del ruolo normale degli ingegneri»

Nel motivare la loro decisione, i giudici amministrativi da un lato hanno messo in evidenza l’illogicità di porre limiti di altezza per un ruolo tecnico, una restrizione che per di più introdurrebbe «una discriminazione arbitraria all’accesso della pubblica funzione in contrasto con l’articolo 3 della costituzione» poiché «non risulta “giustificata” da esigenze organizzative dato che questi (gli ingegneri, ndr) non svolgono attività operative». Dall’altro il Tar ha sottolineato l’anacronisticità delle ragioni storiche che diedero vita al «deficit staturale».

Dice la sentenza: «Rispetto a determinate mansioni (si pensi, per esempio, alle operazioni all’interno dei carri armati o al paracadutismo ) e in talune condizioni operative (si pensi agli spazi ristretti degli arerei da combattimento e ricognizione, o anche navi e sommergibili ovvero alle funzioni, ad esempio, del personale medico) appaiono più adatte persone di piccola statura».

Dalla data concorso a quella della sentenza, le norme di accesso all’Esercito sono cambiate ma l’ingegnere sarda sarebbe comunque rimasta fuori dalla selezione.

Leggi anche