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Pubblicato il 19/02/2016

UN ALTRO PARACADUTISTA DELLA FOLGORE COLPITO DA MALATTIA SOSPETTA

LIVORNO- Il paracadutista maresciallo aiutante Mario Mele, 59 anni, di stanza a Livorno è in condizioni gravissime . Abita a Cascina, alle porte di Pisa, con la Famiglia. Assai più di un sospetto è che la malattia sia stata contratta per colpa dell’uranio impoverito, alle cui polveri è rimasto esposto durante le missioni internazionali.

Somalia, kosovo, Afghanistan, Iraq, Albania: il maresciallo Mele, di stanza a Livorno è stato impiegato in tutti i teatri operativi. Racconta la moglie: « mi riferiva che non avevano protezioni», cioè tute, maschere ed equipaggiamento del quale invece disponevano ad esempio i soldati statunitensi quando operavano su territori contaminati dalla polvere rilasciata da quei proiettili»


Anche la famiglia Mele si è affidata all’Osservatorio di Domenico Leggiero: «E’ una drammatica contabilità: sono ben 9 i decessi per colpa dell’uranio solo da dicembre ad oggi e quasi 3.800 i malati» osserva Leggiero. Un calvario, quello del maresciallo Mele, iniziato con alcuni dolori allo stomaco, sulle prime ritenuti senza peso e poi culminati in una terribile diagnosi. Da lì Mario ha iniziato la sua battaglia.
Leggiero precisa: «Il percorso è sempre lo stesso. Vengono raccolti campioni di cellule malate per essere sottoposte all’esame nanodiagnostico eseguito a Modena: se troviamo traccia di metalli pesanti riconducibili all’esplosione di munizionamento all’uranio impoverito, abbiamo putroppo la certezza sulle cause della malattia». E fino a oggi si è assistita a una drammatica serie di conferme.

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