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Pubblicato il 03/07/2014

UN ARTICOLO DA MOGADISCIO

PARMA- Riceviamo da Mogadiscio e pubblichiamo con onore e piacere:


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MOGADISCIO – Il Generale MINGIARDI, paracadutista, e’il comandante del contingente militare dell’ UNIONE EUROPEA in Somalia, incaricato dell’ addestramento delle forze dell’esercito governativo somalo.
E’ un compito di alto profilo, che la NATO gli ha affidato, e ha un particolare prestigio, anche se non privo di rischi.
I militari al comando di Massimo MINGIARDI hanno il compito di addestrare le forze somale per ‘liberare’ I contingenti internazionali e consentirne l’uscita dalla Somalia.
Nel dicembre del 1992, l’Italia aderì alla richiesta di intervento avanzata dall’ONU nell’ambito dell’operazione umanitaria multinazionale ‘RESTORE HOPE’,e, come nella seconda Guerra mondiale,sono stati i primi ad affluire in Somalia.
Cosi a partire dal 4 maggio 1993, la missione multinazionale ‘RESTORE HOPE’ assumeva la fisionomia di missione ONU e le forze schierate venivano poste sotto il controllo operativo del Comando UNOSOM 1.
Il Comando del contingente italiano veniva affidato al Generale Bruno LOI. Il 06 settembre 1993, la Brigata Paracadutisti ‘FOLGORE’ veniva avvicendata dalla Brigata meccanizzata ‘Legnano’ comandata dal Generale Carmine FIORE.
Il 16 gennaio 1994 iniziava il ripiegamento del nostro contingente, con la graduale cessione dei settori di responsabilità’.
L’operazione si concludeva il 21 marzo 1994. Le unità dell’Esercito impiegato nell’operazione ‘IBIS’ hanno operato in un settore di responsabilità profondo circa 360km e largo 150km, da Mogadiscio fino al confine con l’Etiopia.

Tutti I contingenti hanno assolto il compito assegnatogli nel pieno rispetto del mandato delle Nazioni Unite.
Durante la missione hanno perso la vita 11 dei nostri soldati, un infermiera volontaria della Croce Rossa e due giornalisti della RAI. Fatto grave che non diminuisce l’amarezza per aver lasciato la Somalia in condizioni a dir poco disastrose, sotto il controllo totale dei signori della Guerra. Noi italiani ne eravamo coscienti.
In Somalia,dopo 20 anni, la tranquillità e’ apparente: dietro ogni angolo di quei pochi palazzi sorti negli anni, vige il più totale stato di anarchia, anche se la gente ha voglia di normalità, di una vita sicura e serena, che purtroppo si scontra con la presenza del pericolo terroristico.

In prossimità dell’aeroporto internazionale di Mogadiscio e’ presente il comando EUTM: quegli italiani che sono sempre stati ben accetti dai Somali:sia spettano molto da noi.
Ormai da quel lontano 2 luglio 1993, sono passati quasi 21 anni e la 15^ Compagnia ‘Diavoli Neri’ e’ ritornata nello stesso posto e, con orgoglio, fa sventolare ancora una volta la bandiera dei Diavoli sulla terra Somala; la stessa bandiera che sventolava 21 anni orsono, dove la Compagnia si e’ trovata a difendere il Tricolore contro forze miliziane Somale che in quel fatidico giorno decisero di infrangere la fratellanza che da sempre lega I due popoli.
Quel giorno si sono trovati ragazzi appena ventenni, in servizio di leva,animati di valori, che hanno dato prova di essere dei veri Soldati, dimostrando che non serviamo solo con amor di servizio ma soprattutto con amor di Patria e d’orgoglio di essere Italiani. Grazie anche a loro, molti tornarono a casa incolumi ma con la tristezza di non aver più tra I ranghi il caporale Pasquale BACCARO MOVM alla memoria) ,caduto eroicamente in combattimento.
Sarà sempre nei nostri cuori, un fratello in Armi sempre Presente!!!
Mar. Capo Luigi TORONE
Maresciallo della 15^ Compagnia ‘DIAVOLI NERI’

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