OPINIONI

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Pubblicato il 13/09/2009

UN EROE DELLA PATRIA: MIKE BONGIORNO



COCCODRILLO PER MIKE BUONGIORNO

il Dente Avvelenato

E così un altro eroe della Patria se n’è andato.

Si: Michele Buongiorno era un eroe della Resistenza.

Prima che un plurimigliardario con la ggì, prima che un presentatore “mediocre” ( come dicevano tutti), prima che un co-fondatore di quella tivvù che gli ha preso la mano ma non il portafogli, era un esempio politico. Così ho sentito al suo funerale.

Prima che un inventore delle televendite che interrompono le Sante Messe, era uno a cui lo Stato si è inchinato al completo.Valàh!

Dai 30 tomi ( o erano sessanta?) del libro sulla Sua vita scoprimmo con sorpresa della sua prigionia con Montanelli (che ci faceva in un carcere Fascista, Indro?, nda).

Ma come è stata intensa, la vita “di uno che ha sofferto” !

Molto più di quella di D’Annunzio. Molto più di quella di Nietzche. Molto più di quella di Evola. Molto più di quella di chi ha combattuto a El Alamein.

Mi dicono che ,tra lampade abbronzanti, parrucchieri, libri autobiografici e trasmissioni quiz, non aveva tempo neanche per la Famiglia.

Un Natale portò perfino suo figlio di pochi anni in trasmissione, per non perdere il gettone di presenza.

I suoi figli, minimigliardari con la ggì pure loro, e sua moglie, rappresentante di una casa di siliconi sigillanti non indurenti, erano lì a vegliarlo, in un luogo chiamato Triennale. Una specie di megateatro. Una sorta di palcoscenico funebre, con tanto di diapositive della sua vita che la gente poteva soffermarsi a guardare, anzichè pregare per la sua Anima.

Non Crocefissi e raccoglimento, per essere d’esempio,una volta tanto e per davvero.

Chissà se c’era lo sponsor anche per quella ultima puntata.

La bara riportava la scritta “Allegria”.

Lo ha detto pure il Vescovo di Milano durante il funerale-show.

Già: ormai il Rito funebre è diventato un palcoscenico dove esibire il protagonismo-vittimismo-retorico-strappalacrime degli intervenuti o degli amici, con frasi ad effetto, dimenticate dopo due minuti.

E poi gli applausi. Come dappertutto, anche davanti ai morti per incidenti d’auto.

E allora io l’ho preso in parola, oggi.

Divertiamoci.

Lui,Mike, spazientito nel vedere tutta la prole, allevata nei migliori e più costosi college del mondo, avrà pensato nella bara: “andate in ufficio a lavorare, che la Borsa sta per chiudere, la compagnia assicuratrice vuole il certificato di morte e il contratto con Sky va disdetto, sennò Vi tocca pagarci le penali”.

Non aveva spicci, quindi i funerali li pagherà lo Stato.
C’erano pure i corazzieri della Repubblica.

Il Presidente del Consiglio ci ha ricordato che si trattava di un Eroe. E io che lo consideravo un uomo di televisione, e basta!

Lui, Mike, aveva in mente solo la televisione e i soldi.
E non lo nascondeva. Anzi.

Religioso, si. Ma con moderazione.

I Colleghi, al funerale, avevano bisogno di un mito da seppellire, per giustificare il degrado che loro stessi hanno creato: “vedete? Lui muore, e le cose andranno peggio. Non è colpa nostra”.

Mike era garbato e non diceva parolacce. Faceva solo allusioni che oggi sembrano roba da chierichetti.Vero.

Ma non si diventa eroi per non bestemmiare in diretta.

Non aggiungo altro per non rischiare il vilipendio di ciò che amo di più: la mia Patria. L’ITALIA.

Che non era a Milano ieri, Sabato 12 Settembre 2009. Nè dentro, nè fuori dal Duomo.

Io non mi riconosco in Mike Buongiorno.

Lo consideravo un uomo di spettacolo. Bravo si.

Niente di più.

E se prima avvertivo una vaga simpatia per il suo umorismo, ora, dopo quello che ho visto e sentito, non è più così marcata.

Provo solo pietà per un uomo che ha vissuto SOLO per la televisione e i contratti da milioni di euro.

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