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Pubblicato il 02/03/2018

UN MILITARE VIENE PICCHIATO A LIVORNO DA ESTREMISTI DI SINISTRA . IN OPINIONI IL COMMENTO

PARMA- Abbiamo volutamente omesso i particolari sulla identità del militare non in servizio che è stato aggredito da quattro “antifascisti”. La notizia è di dominio pubblico.
Avrebbe fermato la sua auto, alle 4 del mattino. A bordo c’era la moglie incinta. Hanno dichiarato che voleva per «riattaccare» un manifesto elettorale di CasaPound, in via Garibaldi a Livorno ( foto sopra).
E’ stato circondato da quattro persone, mascherate e armate di bastoni, che hanno iniziato a colpirlo. Poi hanno circondato l’auto, dove era rimasta la donna che è rimasta illesa ma che, all’arrivo dei sanitari e dei carabinieri, era visibilmente spaventata. La viTtima ha una prognosi di 30 giorni, per una frattura al naso e contusioni maxillofacciali. L’occhio sembrerebbe salvo. Si trattava di una attività svolta fuori dall’orario dal servizio, ovviamente.
Ha gridato agli aggressori “lasciatela stare , è incinta: Risposta: ” tanto partorirà il figlio di un fascista”

Ho interrotto la campagna elettorale – scrive Andrea Romano, Pd, candidato alla Camera nella sua a Livorno – per recarmi in ospedale e accertarmi delle condizioni del militante aggredito. Il Partito democratico condanna con fermezza ogni atto di violenza». «La democrazia è confronto, mai scontro fisico» , fa eco il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo (Pd), candidata per l’uninominale del Senato. «LA VIOLENZA degli antifascisti tiene in scacco l’intero Paese», per Stefano Maullu di Forza Italia, mentre Giorgia Meloni chiede «al ministro Minniti di fare il suo lavoro e garantire la legalità in campagna elettorale». «La sinistra finisce per armare le mani di esagitati e criminali», tuona il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega Nord). Ferma la condanna del sindaco pentastellatoe di Livorno, Filippo Nogarin: «Si tratta di atti isolati che però non posso che condannare sia in questo periodo di campagna elettorale sia in qualsiasi altro periodo. Questa non è Livorno. La violenza è sempre da condannare senza appello e, voglio essere molto chiaro in proposito, non fa parte del dna di questa città».

LEGGETE LE OPINIONI

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