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Pubblicato il 16/12/2017

UN PARACADUTISTA DELLA SEZIONE MONZESE DELL’ ANPd’I TRA I PROTAGONISTI DELL’ IMPRESA SUL MONTE KENYA.

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UN PARACADUTISTA DELLA SEZIONE MONZESE DELL’ ANPd’I TRA I PROTAGONISTI DELL’ IMPRESA SUL MONTE KENYA.

Il Par. Daniele Cerizza si è brevettato nel 2014 con il 73° corso della sezione ANPDI monzese.
Qui di seguito il racconto della sua impresa sul Monte Kenya.

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Febbraio 1943, tre prigionieri di guerra italiani evadono dal campo di prigionia britannico a Nanyuki, in Kenya.

Non per fuggire, non per imboscarsi, non per sottrarsi al loro destino di combattenti dalla parte sbagliata.

La monotona routine del campo aveva dato loro un sogno che solo uomini liberi possono coltivare: elevare se stessi, spiritualmente e fisicamente.

Il monte Kenya che maestoso faceva loro da sfondo era la meta tanto giusta quanto impossibile per realizzare questo ambizioso sogno.

Un’impresa irrealizzabile, folle, da concretizzarsi coi pochi materiali di fortuna reperiti nel campo stesso: ramponi dal filo spinato, gallette risparmiate dalle razioni, e divise rammendate per ripararsi dalle temperature severe della quota.

Stremati e digiuni, dopo due settimane raggiungono contro ogni speranza la cima della Punta Lenana.

Una volta in vetta, a coronamento del sogno, issano il loro amato tricolore, che li proteggerà durante tutta la lunga e faticosa via di rientro.

Tornati a valle e riconsegnatisi al campo, vengono messi in isolamento.

Isolamento che durerà fino a quando una truppa inglese equipaggiata di tutto punto confermerà che il tricolore sventolava fiero sulla cima del Kenya. Con ammirazione, i protagonisti di questa impresa vengono rimessi coi loro compagni e il tricolore rimosso per far spazio alla bandiera dei vincitori.

La storia di Benuzzi, Balletto e Barsotti, tre militari, tre Uomini,che hanno deciso di non accettare le catene e la vergogna degli sconfitti, ma di rischiare la vita per riscattarsi come uomini e soldati ci ha appassionato sin dall’inizio.


Eccco il racconto degli autori dell’impresa:

Noi, Lupi delle Vette abbiamo deciso di seguirne le orme, sia fisiche che spirituali.

Siamo quindi partiti dalla Sirmion Gate, posta a 2.600mt, alla volta della Punta Lenana, dove dall’alto dei suoi 4.985mt il tricolore aspettava di essere ripristinato da ormai troppo tempo.

Ripercorrendo la lunghissima via fino alla vetta, ci siamo davvero resi conto di quanta forza interiore dovesse animare Benuzzi e i suoi compagni d’avventura: un dislivello notevole che si snocciola in diversi ambienti, dai più piacevoli ai più ostili, un clima molto severo nelle ore notturne quanto durante il giorno quando il sole colpisce verticale proprio da sopra l’equatore.

Quella che oggi è una lunga via di alta quota, allora fu una vera e propria impresa contro ogni speranza.

Animati da questi esempi, in fuga forse anche noi non da un campo di prigionia ma da un Paese che quotidianamente rinnega i propri figli, col sole che ancora non si era fatto del tutto largo all’orizzonte, abbiamo dunque issato il tricolore affinché tornasse fieramente a sventolare dall’alto della seconda vetta d’Africa.

Lupi delle Vette:

I Lupi delle Vette cercano in ogni escursione di unire all’ascesa, la cultura, la storia, l’ambiente, in quella che è una ricerca dello spirito originale dell’Uomo

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