EL ALAMEIN

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Pubblicato il 26/02/2010

UN’ALTRA MISSIONE IDEATA E ORGANIZZATA DAL NOSTRO SITO SI CHIUDE CON UN SUCCESSO




MISSIONE EL ALAMEIN 2010: IL SITO WWW.CONGEDATIFOLGORE DIVENTA PROTAGONISTA DI UNA IMPRESA STORICA


12 Paracadutisti dell’ANPD’I accompagnati da un ricercatore dell’Università di Padova a El Alamein per censire e restaurare il Fronte della Folgore.

E’ nata una “alleanza” tra Università di Padova, Società Italiana di GEOGRAFIA E Geologia Militare , ANPDI e sito www.congedatifolgore.com, per collaborare al progetto di ricerca universitario che nasce a Padova ma che è diventato internazionale, chiamato “EL ALAMEIN PROJECT” .

El Alamein Project si occupa del censimento e della mappatura geografica e GPS dell’intera zona di Battaglia, con missioni sui luoghi dei combattimenti. L’amizioso obbiettivo è la creazione di un parco storico museale all’aperto, che protegga quei luoghi dall’avanzata petrolifera e dalla sabbia che sta cancellando le postazioni, soprattutto quelle della Folgore.

L’intervento dei paracadutisti è stato codificato in un protocollo di intesa che l’ Università di Padova e la Società Italiana di Geologia e Geografia Militare hanno sottoscritto con la presidenza dell’ANPD’I e la direzione del sito www.congedatifolgore.com . Saranno i Paracadutisti a farsi carico del censimento secondo la metodologia scientifica universitaria e del restauro del Fronte della Folgore.


I NUMERI DELLA PRIMA MISSIONE

12 Paracadutisti
1 Accompagnatore del SIGGMI
42 postazioni censite
6 postazioni importanti restaurate e rese nuovamente visibili
18 buste di reperti ( circa 70 in tutto) di interesse storico consegnati al Museo di El Alamein: dal bossolo alla scatola di cerini perfettamente conservata, al boccetto con pastiglie di chinino, sino all’ogiva inerte di artiglieria (ndr: non era di 47/32, perchè il calibro non corrispondeva e perchè ritrovato contro le postazioni italiane)
80 KMT complessivamente percorsi a piedi dalle varie pattuglie

PRIMO INTERVENTO ALLE RAMPE DI NAQB RALA – LUOGO DEL COMBATTIMENTO DEL 23 Ottobre 1942 CONTRO LEGIONARI FRANCESI E GLI INGLESI

La prima missione, dall’11 al 14 Febbraio è rientrata dopo avere passato tre notti e quattro giorni nel deserto in vista dell’ Himeimat, sulle rampe del NAQB RALA.
I Paracadutisti, divisi in 4 squadre, hanno percorso svariati chilometri a piedi, svolgendo contemporaneamente le rilevazioni e i restauri. Il professor Bondesan ha programmato Il censimento nel quadrante che includeva le postazioni del Tenente Gola ( MOVM) e del Colonnello Izzo appoggiato dal Capitano Zingales. Ogni centimetro di sabbia raccontava quei momenti terribili dei nostri Leoni, che contrattaccavano con bombe a mano e pistola, e a volte col pugnale. Sul campo è ancora altissimo il numero di bossoli, caricatori e cuffie di SRCM, le bombe a mano italiane chiamate “balilla”.

FATICA FISICA SUI LUOGHI DELLA BATTAGLIA
AI PARACADUTISTI SPETTA LA PARTE “MANUALE” DEL RESTAURO

Rilevazione e ripristino con badile, attrezzatura minuta e carriole.
Un lavoro stancante, sotto un sole a picco che sfiorava i 36 gradi a metà giornata, che ha richiesto diversi chilometri di “pattuglie” . A volte la squadra non ha individuato la buca prefissata, perchè già scomparsa sotto la sabbia.
A fine giornata è seguito un primo esame dei dati da parte del coordinatore scientifico e si è interpretata la importanza della buca, con ricostruzioni fatte sulla base di mappe storiche, testi e testimonianze dei nostri Leoni. Scelte le postazioni più importanti, sono entrate in azione le squadre di lavoro: il comando del V Battaglione e tre buche dello schieramento sul ciglio ovest della rampa sono state completamente restaurate. La più importante ha restituito numerosi piccoli reperti, dalla scatola di fiammiferi sino ad un grande frammento di lettera battuta a macchina, con frasi scherzose inviate a un paracadutista di qual comando. Ognuno di quei pezzi di storia è stato catalogato e fotografato, per la successiva consegna al Museo del Sacrario.
I paracadutisti aggiungeranno sempre alla rilevazione scientifica il ripristino della visibilità delle postazioni con un duro lavoro manuale . Si restaureranno a secco i muretti e le difese pietrose, tramite un intervento non invasivo e l’asportazione di materiale che le ostruisce. A Nabq Rala sono riusciti addirittura a restituire l’aspetto originale al comando del V Battaglione, mentre in altri, le postazioni sono tornate ordinate e visibili.

OGNI MISSIONE SARA’ COORDINATA DA UN RICERCATORE
LA PRIMA MISSIONE E’ STATA GUIDATA DAL PROFESSOR ALDINO BONDESAN, TITOLARE DEL PROGETTO

Una funzione fondamentale, quella dell’assistenza scientifica ai paracadutisti, che il professor Aldino Bondesan -ricercatore universitario, ispiratore e presidente della Società di Geografia e Geologia Militare- ha voluto ricoprire personalmente per il primo importante viaggio. Ogni missione dell’ANPDI vedrà impegnato un esperto geologo del SIGGMI o dell’Università.
Ogni paracadutista aveva ricevuto per posta una brochure illustrativa del progetto -in qualità di neo-socio del SIGGMI- e una illustrazione dell’area di studio che si sarebbe raggiunta, ricca di approfonditi riferimenti storici, per meglio inquadrare l’operazione. Semplicemente preziose le relazioni, le cartine, le foto degli armamenti in campo e le mappe storiche allegate.
Una serie di briefing -uno dei quali addirittura in volo e l’altro poco prima di andare in tenda la sera dell’arrivo- hanno illustrato ai partecipanti le modalità di approccio alle postazioni.
Ogni squadra ha ricevuto in dotazione una cartella di lavoro con schede da compilare per ogni singola buca, più alcuni oggetti necessari ai rilevamenti ( un “nord” plastificato da mostrare in ogni foto, i rapportatori a centimetri da collocare di fianco ai reperti da fotografare e classificare pure loro). Nella stessa busta hanno trovato anche la stampa plastificata della numerazione progressiva in formato gigante che da quel momento diventava il “nome” della postazione nel software anagrafico del progetto . Le squadre devono dotarsi di GPS e mauto per la compilazione (pennarello, scheda porta documenti, sacchetti trasparenti per imbustare i reperti). In ogni buca censita è stato lasciato il numero plastificato, nascosto opportunamente, perchè sia ritrovato in futuro. Da quel momento la buca esiste e sarà periodicamente visitata per verificarne lo stato.

SICUREZZA

Una particolare maniacale attenzione è stata prestata alla sicurezza dell’operazione: i movimenti dei mezzi avvenivano su piste ufficiali oppure in zone notoriamente sicure. Le operazioni di pulizia sono state sospese in alcuni casi, avendo rilevato la presenza di oggetti metallici affioranti, di grandezza sospetta e non identificabili oppure riconducibili a materiale bellico.

PIANO DI LAVORO PRECISO PER DARE SUCCESSO ALLA NOSTRA AZIONE

Ogni futura missione avverrà seguendo la scaletta e la metodologia del coordinamento scientifico. I paracadutisti svolgeranno il doppio ruolo, uno più “amministrativo” ma ugualmente faticoso ed essenziale, e l’altro “ricostruttivo”. Ecco in breve la sequanza di lavoro:
– pattuglie a piedi di individuazione, riconoscimento e classificazione delle postazioni
– compilazione dei documenti ufficiali dell’EL ALAMEIN PROJECT
– pulizia e riordino delle buche con precedenza ai Comandi. Intervento riordinativo-ricostruttivo sulle barriere di pietre poste a difesa.
– blanda o energica asportazione di materiale ( a secondo della presenza di materiali metallici) per ridare l’aspetto alla postazione, ottenuta “scopando” la base della buca, con scelta di attrezzi adeguati, livellandola e asportando sabbia e materiali non sospetti, dove possibile .
– ricognizione a piedi o con jeep di più ampi settori del fronte,al di fuori dell’area assegnata, con ricostruzione dei fatti storici sulla base dei documenti d’epoca (carte e scritti), in possesso del SIGGMI e dell’UNIVERSITA, e percorso a terra che ricalchi gli eventi.

COORDINAMENTO OPERATIVO

Ogni squadra avrà un paracadutista che diventerà “interfaccia” operativo di quello scientifico.
Al geologo ricercatore del SIGGMI o dell’università spetterà il compito di pianificare il lavoro, mentre al paracadutista quello di verificare il rispetto delle tabelle di marcia ( sveglia, lavoro, appuntamenti)controllare gli equipaggiamenti, distribuire sul terreno e controllare le squadre per far rispettare le procedure scientifiche e le norme di sicurezza inderogabili e tassative. Dovrà anche coadiuvare il capogruppo scientifico nella gestione delle importantissime schede di rilevazione di buche e reperti e aiutarlo nella loro classificazione.
Uno degli incarichi è anche quello di verificare il rispetto dei luoghi e il grado di collaborazione e capacità delle squadre, fornendo un rapporto preciso alla Presidenza ANPDI e al SITO sull’esito della missione. Non saranno gite, ma –al contrario- operazioni stancanti e con i minuti contati, dove ogni partecipante dovrà integrarsi rapidamente per non ritardare il gruppo. I giorni di missione sono stati volutamente contenuti e concentrati in GIOVEDI-VENERDI-SABATO E DOMENICA per consentire anche ai più impegnati in Patria di non rubare troppo tempo al lavoro. Niente Alberghi e niente doccia. Si tratta di una missione di studio che ha arricchito e arricchirà chi la compie, ma che deve contribuire in maniera fondamentale alla rilevazione e al censimento della “nostra” zona del Fronte, affinchè venga tramandata alle generazioni future una visibilità geografica, storica e fisica, interrompendo l’azione della sabbia e –speriamo- dei caterpillar.

PROSSIME MISSIONI :25-26-27-28 MARZO e 29-30 APRILE/1 E 2 MAGGIO

La prossima missione si svolgerà nella piana di QUOTA 105, con un paio di distaccamenti sul NAQB RALA per terminare le rilevazioni, mentre quella di Aprile sarà al MUNASSIB.
Continuano ad arrivare prenotazioni di paracadutisti lombardi, sardi, veneti, friulani, romani, umbri, abruzzesi: una sorta di “unità d’Italia paracadutistica” che l’ANPDI realizza dalla data della sua costituzione e che il sito www.congedatifolgore.com , con la diffusione capillare, ha moltiplicato.

COSTI

Biglietto aereo alitalia acquistato direttamente dal partecipante: se prenotato con almeno 60 giorni di anticipo: € 200 circa. Oltre: prezzo massimo 380€

Spese al Cairo: da 350 a 370€max, a seconda del costo del biglietto dell’accompagnatore scientifico, che viene ripatrtito tra tutti

Mance: circa 20€ da dare allo staff che ci accompagnerà nel deserto

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COMMENTI
Uno per tutti:
Mi ha detto uno dei partecipanti alla prima missione:
“Essere venuto in questo luoghi, avere visto lo stesso orizzonte dei Leoni della FOLGORE , averne toccato le postazioni e trovato i segni della loro presenza, avere riordinato la buca facendo le stesse valutazioni di chi l’ha occupata per combattere è già stato un risultato entusiasmante. Camminare nel loro deserto, anche con tutta la fatica sopportata e ridare “vita” alle buche, è stato un atto di rispetto nei loro confronti”.

LE FOTO DI LUIGI SORRENTINO

LE FOTO DEL WEBMASTER 14 FEBBRAIO

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