EL ALAMEIN

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Pubblicato il 01/06/2012

UN’ALTRA SPILLA PER IL LEONE DELLA FOLGORE CONSEGNATA A FRASCATI DI ROMA

PARMA- Pubblichiamo in ritardo una notizia che riguarda un Leone della Folgore. Le terribili notizie emiliane hanno ovviamente avuto la precedenza..

Si è svolta a Frascati ( Roma) alcuni giorni orsono, la consegna al Leone della Folgore Luigi Cantarini della “Spilla per i Leoni della Folgore” che il sito CONGEDATIFOLGORECOM ha coniato e donato al Progetto El Alamein. Raffigurano il gagliardetto divisionale presente all’interno del Museo del Sacrario di El Alamein ed esclusivamente riservate ai Combattenti di El Alamein.
La Redazione ringrazia agli amici Paracaduisti Simone Romanini e Rodrigo Filippani che si sono attivati. Un cameratesco abbraccio ed un FOLGORE! ed il saluto militare, al nostro Leone, di cui pubbichiamo qui sotto uno splendido racconto di guerra che parla di una crocerossina che lo ha salvato.

Foto sotto:
Il Leone Cantarini in uniforme nel 1942 e ripreso allo stadio stadio Panathinaiko ad Atene,in transito per l’Egitto, stesso anno.


UN RICORDO

Andando avanti con gli anni, ritorna in mente qualche fatto importante della nostra vita.
Il 6 settembre del 1942 ero ad El Alamein, sul ciglione della depressione di El Qattara, si combatteva quella che fu chiamata la “seconda battaglia d’estate”.
Durante un intenso cannoneggiamento inglese rimasi ferito alla gamba sinistra da una scheggia di granata.
Portato all’ospedale da campo a El Dabat e poi all’ospedale 810 nel villaggio Mameli, subii una prima operazione per estrarre la scheggia, purtroppo senza risultato.
Non fu una passeggiata perché mi venne la febbre a 41gradi e quando aprii gli occhi vidi intorno alla mia branda una moltitudine di medici, infermieri, crocerossine e mi spaventai perché in quel padiglione c’erano un centinaio di feriti.
Vedendo tutta l’attenzione di quelle persone, attorno a me, pensai che fossi in partenza per l’altro mondo. Nei giorni successivi subii una seconda operazione, senza anestesia, per estrarre la scheggia e questa volta due infermieri mi immobilizzarono.
In questo inferno di dolore incontrai un angelo con la croce rossa sul petto, ogni mattina mi portava l’uovo fresco.
Tutto è passato e non è stato facile perché anche a vent’anni si può cadere e ci si può “rompere le penne” con un mitra in una mano e nell’altra una bomba, sopra un deserto che poteva farmi da tomba.
Tutto è passato ed ora a 92 anni (classe 1919) e con qualche acciacco tiro avanti ricordando qui duri momenti.
A Frascati ho creato una Sezione di Parà, insieme ad una caro amico: Enzo Leoni, deceduto pochi mesi orsono durante un lancio.
Tutto questo in ricordo della crocerossina di cui non ho mai conosciuto il nome, per ringraziarla- anche dopo tanto tempo- per quello che ha fatto per me.
Militarmente Saluto
Sempre Folgore!

Paracadutista Luigi Cantarini
28^ compagnia, 10° Btg.
Divisione Folgore El Alamein

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