CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 05/06/2014

UNIFORMI DELLA MARINA: SOSPESI GLI ORDINATIVI . AZIENDA SPEZZINA IN CRISI

parma- Uniform, azienda specializzata da oltre 40 anni nella produzione di divise militari, rischia di chiudere uno dei suoi stabilimenti, quello di Brugnato, in provincia di La Spezia. La Marina Militare Italiana infatti ha congelato da circa un mese una commessa da 20 milioni di euro sottoscritta lo scorso anno con la ditta anconetana per l’approvvigionamento del vestiario militare dopo che il governo ha imposto al ministero della Difesa tagli per 400 milioni. Come conseguenza l’azienda si è vista costretta a mettere in cassa integrazione per due mesi i 60 dipendenti dello stabilimento ligure. L’attività della Uniform è suddivisa tra gli stabilimenti di Ancona, di Brugnato appunto e di Deva (Romania) e occupa complessivamente 400 addetti. Tra i committenti ci sono il ministero della Difesa, il ministero degli Interni, la Guardia di Finanza, il Senato della Repubblica, i Vigili del Fuoco, le Ferrovie dello Stato, Telecom Italia, Saudit Airlines, il ministero della Difesa degli Emirati Arabi e la Tav. Nel 2012 (ultimo bilancio disponibile) l’azienda marchigiana ha registrato un fatturato di 11,6 milioni, in aumento del 31,6% rispetto all’anno precedente, un mol in perdita per quasi 50 mila euro (dai +388 mila euro del 2011), un risultato operativo in crescita del 57% a 385 mila euro e un utile che nel giro di un anno è passato da 5 a quasi 50 mila euro. L’amministratore delegato è Arnaldo Usai, proprietario del 20% del capitale dell’azienda (nell’azionariato è affiancato da Carla Brandi e Simone Ciculi, entrambi con il 40% a testa). Nel 2011 l’alluvione che ha colpito la Liguria ha causato danni anche allo stabilimento di Brugnato per circa 5 milioni e già a quell’epoca l’amministratore delegato aveva richiesto la cassa integrazione per i dipendenti.

Leggi anche