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Pubblicato il 19/01/2016

USA L’ITALIANO TUTTE LE VOLTE CHE PUOI. MA NON SEMPRE E’ POSSIBILE

L’Accademia della Crusca  ricorda che in Italia si  esagera con l’inglese.  Gli americani,  invece,   invidiano la nostra lingua.

Le parole di  origine musicale rappresentano una  consistente fetta degli italianismi nel mondo. In America primeggiano  le parole Opera,  Allegro, Andante con brio e molte altre . In tutti i maggiori teatri del pianeta, da Tokyo a New York a Sidney a Oslo, una consistente parte del cartellone hanno un repertorio  italiano, mentre i cantanti di ogni nazionalità si esibiscono in italiano.  La stagione del Metropolitan di New York ha  17 opere italiane  su 24.  Una parte da leone la svolge anche la lingua italiana  parlata  nelle strade.   Tra i vocaboli  più usati in America  spiccano “bellezza”  “struggimento”, “rocambolesco”, “basta!”, “magari” e addirittura la difficile parola “qualunquismo”. Soprattutto nelle grandi città, sono venduti in gran numero vocabolari e  corsi  rapidi di italiano, tra cui Viva la grammatica! e Ciliegie o Ciliege? (entrambi Sperling & Kupfer). I dizionari americani , poi, hanno registrato sin dagli anni 70  le parole “paparazzo” e “Dolce Vita”,  per evocare  persone e modi di vivere descritti nel   film di Federico Fellini. Girando per le strade,assai spesso si trovano insegne dei negozi in italiano, che evocano  stile, eleganza o gastronomia di classe.  Proprio la gastronomia   ha una bella presenza di vocaboli nel parlato quotidiano , sostitutivi dell’inglese; alcuni esempi: “gelati,maccheroni,spaghetti,sugo,amatriciana,prosciutto , pan” sono diventati comuni. Ci sono vetrine di “gioielli”  ed i centri benessere sulla porta scrivono “bellezza” al posto di beauty. “Mamma Mia” è una espressione diffusissima negli Stati Uniti.  Per contro, il linguaggio comune italiano  è ormai  pieno di vocaboli inglesi, molti dei quali non  sostituibili. Per chi ,in Italia, fosse  in dubbio  se esiste un termine italiano ìper evitare di usarne uno  inglese, c’è D.i.c.o. ( Dubbi sull’Italiano Consulenza Online), portale dell’università di Messina che risponde alle domande sul corretto uso della nostra lingua madre (indirizzo www.unime.it/dico). A volte non c’è alternativa : un esempio per tutti può essere la parola  glamour. Per tradurla servono tante parole italiane. Difficile trovare sinonimi di login o webmaster, salvo  attingere al linguaggio militare ( parola d’ordine, identificazione)  . Insomma: cerchiamo di proteggere la quarta lingua  parlata nel mondo ogni volta che è possibile, leggendo  di più e -magari- cambiando canale  quando imperversano certi giornalisti e conduttori televisivi o radiofonici  sgrammaticati o  ignoranti.

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