Pubblicato il 10/04/2019
USO DEI SIMBOLI DELLE FORZE ARMATE: GIRO DI VITE SUI PRODOTTI NON AUTORIZZATI DA LICENZA
PARMA- Siamo stati informati da due imprenditori nel settore degli articoli militari, che sono stati effettuate ispezioni ( con sequestri) da parte della Guardia di Finanza in diversi negozi in Italia perchè non rispettavano il decreto 25 luglio 2012, n. 162*
Ai negozianti sonostati sequestrati i prodotti recanti marchi e simboli militari ( compresi gradi, mostrine, baschi, brevetti) perchè non erano acquistati dai licenziatari che hanno vinto la gara per lo sfruttamento dei marchi.
Dal 2012 la Difesa Servizi Spa, voluta dall’allora Ministro Larussa, mise “in vendita” l’uso dei marchi e dei loghi militari, cedendoli contro il pagamento di una “royalty”, nei settori degli orologi, dell’abbigliamento e dei gadget. Il provvedimento ha provocato la chiusura di molti piccoli commercianti e la messa fuori legge delle giacenze di magazzino di coloro che hanno “resistito”, rischiando la denuncia penale per “contraffazione” , con la conseguente distruzione di quanto confiscato.
Il decreto riporta i caratteri grafici delle parole di Esercito e Carabinieri e, con un secondo allegato, tutti i simboli che non possono essere usati senza il consenso dell’Amministrazione oppure se non acquistati ( con prova contabile) da coloro che sono autorizzati alla vendita.
* Il decreto è denominato “Regolamento recante individuazione delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e degli altri segni distintivi delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, in uso esclusivo al Ministero della difesa”, ai sensi dell’articolo 300, comma 4, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, testo in vigore dal: 10-10-2012 – n. 224 del 25-9-2012 – Suppl. Ordinario n.186.
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