OPINIONI

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Pubblicato il 08/04/2015

IMMIGRATI: SIATE UTILI A CASA VOSTRA – IL DENTE AVVELENATO LO SCRIVEVA NEL 2006

PARMA- Ripubblichiamo un attualissimo articolo de IL DENTE AVVELENATO, presente nella nostra rubrica opinioni dal 2006.
Si tratta di un pezzo pubblicato anche da LA VOCE, un settimanale del Nord con cui il nostro amico  collabora  da molti anni con una rubrica satirica e mordente.


Invito agli ospiti non paganti . Smascherati i luoghi comuni buonisti
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UTILI A CASA VOSTRA

Da qualche settimana gli immigrati sono coccolati dalle prime pagine dei giornali, che alimentano l’odio verso le forze dell’ordine

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Ho letto la lettera degli “immigrati che si vogliono integrare”, pubblicata in prima pagina nel numero scorso de LA VOCE, che ci fa apparire xenofobi, nazionalisti, cattivi e razzisti. Come Cristiano so che devo farmi carico del loro problema di uomini meno fortunati di me, tuttavia non posso foderarmi gli occhi di luoghi comuni buonisti. Cominciamo a sfatare qualche tabù, con l’avvertenza che la responsabilità della situazione esplosiva che abbiamo in città è colpa delle autorità e della stampa, e non degli immigrati:

GLI IMMIGRATI PAGANO LE NOSTRE PENSIONI

Falso. Più del 50% lavora in nero oppure con contratti fittizi, dove la contribuzione è calcolata su una quota minima, messa in busta. Il resto è in nero. Quelli che lavorano regolarmente matureranno il diritto alla pensione, quindi incasseranno ciò che hanno versato, oppure ben di più. Nessun surplus economico a favore degli altri, nel lungo termine, ma solo un dovere sociale adempiuto parzialmente. Per non parlare di coloro che, dopo un decennio di lavoro nero, matureranno diritti ad una pensione per pochi anni di lavoro da “regolari”, sistemati con falsi contratti da personaggi senza scrupoli.

FANNO I LAVORI CHE NOI NON VOGLIAMO FARE

Falso. Fanno il primo lavoro che gli capita a tiro, principalmente i meno qualificati. Se sapessero pilotare gli aerei avrebbero inflazionato pure quel mercato. Hanno occupato alcuni settori quali l’edilizia, il facchinaggio generico, l’industria chimica e quella pesante o il trasporto abusivo come finti corrieri, facendosi concorrenza tra poveri, poveracci e miserabili. Gli imprenditori bramini, acclamati da certa stampa e certi partiti come benefattori perché danno da lavorare ai poveracci, in realtà si arricchivano alla faccia nostra e loro. Da anni non aumentano i salari o le tariffe riconosciute ai finti-padroncini, potendo disporre di manodopera da usare come ricatto. Si tratta di un meccanismo che ha favorito solo gli imprenditori balordi, creando stagnazione di domanda per i lavoratori italiani che “costano troppo” e alimentando gravissime tensioni sociali che stanno per esplodere. Si stima che solo il settore delle consegne dei grandi corrieri presenti in Italia impieghi direttamente o indirettamente, attraverso false cooperative o ingaggi diretti, almeno trentamila abusivi solo nel Nord Italia. Per non parlare dell’agricoltura.

PORTANO E PRODUCONO RICCHEZZA

Falso. Spendiamo cifre consistenti del bilancio dei comuni, delle regioni e dello stato per le opere di assistenza sanitaria, alloggi, scuole, insegnanti di sostegno, cure mediche anche a coloro che sono senza documenti. Basta entrare in un pronto soccorso oppure in un ospedale, e capirete cosa intendo dire. Con i ricongiungimenti familiari il sistema pubblico provvede ai servizi per intere famiglie disagiate, dove è forte la presenza di anziani. La loro presenza in certi settori –al contrario- ha creato disoccupazione, quindi povertà. I malcapitati buttati fuori dalla concorrenza sulle tariffe in nero hanno dovuto ridurre il loro tenore di vita e le pretese sindacali. La quasi totalità dei guadagni degli immigrati viene trasferita nei loro paesi attraverso agenzie extrabancarie ai limiti della legge, che sottraggono valuta e commissioni al sistema bancario nazionale. Molti degli imprenditori extracomunitari con partita IVA sono insolventi per IVA, IRPEF, INAIL E INPS. Fondano aziende-meteora, ma i loro guadagni in tanti casi non consentono di stare in regola. Queste finte aziende , tanto osannate dalla stampa come indice di integrazione, servono solo al committente che non vuole dipendenti, per registrare un costo con fattura e “scaricare” la spesa, pagandoci pure meno iva..

VOGLIONO INTEGRARSI

Falso. Pochissimi frequentano i corsi di italiano. Quasi nessuno conosce o vuole conoscere la storia italiana. Di solito vivono in gruppi o bande, e colonizzano interi quartireri. Nelle scuole vogliono menù speciali e un trattamento educativo particolare per i loro bambini. In molti casi i genitori extracomunitari –aizzati da certa sinistra- impongono comportamenti anticristiani (via i crocefissi,abolite le recite di Natale, niente alzabandiera o inno d’Italia alle feste nazionali) per la sola presenza di qualche immigrato nelle classi. Nei quartieri formano gruppi isolati, molto spesso generatori di degrado e violenza. Alcune bande sono specializzate in vari settori criminali: prostituzione per gli slavi e i nigeriani, spaccio per i nordafricani e gli africani in genere, vendite di merce rubata o contraffatta per i senegalesi e i ghanesi, etc etc In tutti i quartieri dove si concentrano si trovano degrado, regole del vivere civile inesistenti, spaccio e violenza, soprattutto minorile. Le ispezioni nei phone center e nei negozi alimentari etnici parlano chiaro: lavorano nella totale illegalità e talvolta sono covi di cellule terroristiche dormienti. In generale vogliono conservare i loro standard di igiene e sanità e i modelli familiari, compresa la poligamia. Il 60% di loro è islamico, quindi proveniente da una cultura profondamente diversa. Lo dico senza parlare del fatto che, da cattolico, rilevo che sono ostili e aggressivi contro i cristiani in ogni parte del mondo. Perché non dovrebbero diventarlo anche in Italia, considerando i loro legami strutturali e organizzati con le moschee di tutto il mondo?

UN PROBLEMA NEL PROBLEMA: L’IMIGRAZIONE ISLAMICA. A CHI SERVE LO SPOSTAMENTO DI MASSE

C’è un piano mondiale che ha a che fare con l’islamizzazione universale, che è scritta nel Corano e che persegue l’obbiettivo anche attraverso la supremazia economica. Alcuni ritengono che saranno in grado di dominarci culturalmente entro il 2020. Si arriva a quella data con una semplice elaborazione dei loro tassi di crescita ed espansione. La loro capacità riproduttiva è del 100% circa ogni anno. In dieci anni gli islamici italiani ( ad oggi la Caritas parla di 1.600.000 unità dichiarate) saranno sedicimilioni, mentre un milione e seicentomila italiani saranno pressochè gli stessi. Le proporzioni europee sono le stesse.
Cè una sorta di “centrale islamica internazionale”, che ha dato scacco matto all’occidente da qualche anno. Il suo modulo operativo è lo stesso in tutto il mondo. In ogni nazione dove si è sviluppata ha generato –dopo rivolte, sangue e guerre civili- una secessione. Parlo della Nigeria, dell’Algeria, del Kosovo, del Pakistan, del Ruanda, della Somalia, dell’Indonesia, della Georgia (Russia) e arrivo in Inghilterra, dove hanno chiesto e ottenuto di abolire il Natale, o in Francia , dove nessuno ha più il coraggio di controllare i documenti ai 14 milioni di islamici. La C.I.I. (centrale islamica internazionale) ci ha attirato in una guerra asimmetrica costosissima, combattuta in territori difficilissimi. Un errore che stiamo pagando carissimo. Sta scritto su tutti i manuali delle accademie militari: per vincere un nemico più forte, attiralo su un territorio che conosci bene e fagli spendere tutto in logistica e manutenzione, attaccandolo ogni giorno con piccole azioni che lo obbligano a tenere sempre alta la guardia. Afghanistan e Iraq insegnano. Si è calcolato che, a fronte di mille euro di equipaggiamenti e mille euro di “aiuti”, ne spendiamo diecimila per trasferirli e fare manutenzione. Le nostre forze armate –ma anche quelle americane- sono allo stremo. Molto presto dovremo rinnovare intere flotte di navi , mezzi motorizzati e aerei, ma non abbiamo soldi, perché i costi sono inaccessibili perfino agli USA. C’è chi sta raccogliendo le prove che i grandi capitali arabi infiltrati dal terrorismo, presenti in ogni settore della economia americana ed europea, potrebbero avere svolto un ruolo importante nella grande crisi finanziaria mondiale. Solo un avvertimento? Si. Non possono calcare troppo la mano, perché devono finanziarsi con i nostri risparmi, visto che la guerra costa anche a loro, ma usano con noi la tecnica dell’interrogatorio con la testa sott’acqua, che ci fa sentire sempre sotto tiro e ci fa tenere la guardia alta, costringendoci a spese folli per la sicurezza interna ed esterna. Altra strategia vincente,infatti, è quella di impegnare e stremare le forze residue in Patria: ci mandano un barcone al giorno, saggiamente inoculato –con tanto di cellula terroristica dormiente infilata in mezzo- da uno stato “amico”. Centoquaranta naufraghi impegnano un meccanismo di aiuti che occupa ogni volta qualche aereo, qualche nave, polizia, carabinieri e protezione civile, più decine di finti volontari stipendiati indirettamente dai comuni collassati. Non esiste possibilità di rimpatrio perché non ci sono soldi. Dei Romeni e degli slavi parlerò in un altro momento. Pur essendo pericolosamente aggressivi e invasivi, la loro matrice di delinquenza è solo dovuta alla assoluta mancanza di etica, scrupoli e scala di valori morali, frutto di decenni di comunismo

INVITO

Carissimi ospiti non paganti, che scrivete cose così commoventi sui giornali e che siete così oppressi: come sapete gli italiani, me compreso, sono disposti ad aiutarVi generosamente (io un po’ meno). Con quello che costate in Europa , potremmo ricostruire l’Africa intera. Perché non Vi organizzate per usare gli aiuti a casa Vostra? Qualche maligno dice: sempre che riusciate a non sprecare i nostri fondi, vista la litigiosità, la corruzione e la anarchia che avete nelle Vostre nazioni, e che fa parte del vostro modo di vivere. Quanto bene potreste fare, giovani e forti, nei Vostri Paesi, che avete abbandonato? O preferite continuare a stare in Italia in queste condizioni?

Il dente avvelenato

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