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Pubblicato il 19/08/2017

VERMI PIATTI NELLO SPAZIO: E STI’ CAZZI ?

Il Dente Avvlenato
Sono certo che ai nostri lettori interesserà sapere cosa fanno a spese del contribuente i nostri divertiti, felici, solitari, intervistatissimi, curiosissimi, fotografi full time, astronauti, impegnatissimi per 40 ore alla settimana (l’orario di lavoro contrattuale, dopo il quale fanno foto, parlano al telefeno con casa, e dormomo, ndr) ) a galleggiare e tirarsi i microfoni per la gioia dei VIPS che hanno il privilegio di parlargli al telefono ,con le loro facce gonfie ed i capelli dritti a causa della gravità zero. Eroi.
Mi vengono i brividi a pensare a quanto non servano a nulla, a quanti soldi hanno speso i carrozzoni spaziali italiani ed europei, togliendoli alla ricerca scientifica terrestre. Indagini – quelle nello spazio- che serviranno,se va bene- dice un noto astronauta italiano- “per le future esplorazioni delle galassie e per conoscere il comportamento dei vegetali e del corpo umano in assegnza di gravità”. Siete avvisati: grazie alle plurimilionarie navicelle sappiamo che un fagiolo a testa in giù cresce “strano” ,che si può far crescere la lattuga ( foto sotto) a bordo della navicella e che in assenza di movimento il corpo umano perde calcio.

Ecco l’estratto di un articolo- intervista al solito noto con tuta spaziale.

Gli esperimenti condotti dalla Iss sono stati nel corso degli anni moltissimi e di natura molto diversa. Si è passati da ricerche biologiche come la crescita di una pianta di zucchine a gravità zero allo studio di colonie di formiche, dallo sviluppo di stampanti 3D in assenza di peso a test su prototipi di robot umanoidi. Nel 2015 si studiò l’evoluzione di una colonia di vermi piatti (più propriamente platelminti) per capire lo sviluppo della rigenerazione cellulare in orbita. Un verme, fu amputato della coda e spedito in orbita. La coda si trasformò in una seconda testa.
UNO DI LORO DEVE SEGUIRE 13 ESPERIMENTI
Molti esperimenti riguardano proprio gli astronauti stessi che diventano cavie per capire come il corpo umano reagisce allo spazio. Per questo si sottopongono quasi quotidianamente a prelievi di urine e di sangue. Paolo Nespoli nella sua permanenza sulla Iss deve seguire 13 esperimenti realizzati da diversi istituti e consorzi di ricerca italiani, sotto il coordinamento dell’Agenzia spaziale italiana. Tra questi il test di un prototipo di giubbetto anti-radiazioni ideato dall’Università di Pavia e Thales Alenia Space e un esperimento dell’Università Federico II di Napoli che punta a studiare come si comportano le radici delle piante in microgravità.


E ssssssssssti caaaaazzzzziiii?

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