CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 02/09/2020

VERONA: UN POLIZIOTTO E UN VIGILE DEL FUOCO – GIA’ PARACADUTISTI MILITARI- SI GETTANO NELL’ADIGE PER SALVARE UN SUICIDA


Due paracadutisi in congedo, Danilo Marino, 39 anni,vigile del fuoco di Verona e l’assistente capo Federico Stella 48 anni ( dx nella foto,ndr) , insieme all’agente scelto Thomas Brunelli, 31 anni, in servizio alle Volanti della questura si sono resi protagonisti di un tentativo di salvataggio nelle acque limacciose e violente dell’Adige in piena, che stava per farli annegare.
Volevano salvare un giovane moldao che si era buttato nel fiume domenica sera.
Verso le 21.30 di domenica, un moldavo di 24 anni aveva deciso di porre fine alla propria vita lanciandosi dal ponte Pietra nel fiume in piena. Dalla riva i due poliziotti avevano agganciato l’aspirante suicida ad un ramo, che però si è spezzato facendo cadere in acqua i due agenti. A quel punto Marino specializzato sommozzatore, legandosi ad una corda tenuta dai colleghi sulla riva, si è tuffato nelle acque raggiungendo il moldavo e agguantandolo per un braccio. Ma ha incontrato la resistenza del giovane straniero. Marino pur finendo più volte sott’acqua ha cercato di trascinarlo a riva. Nella colluttazione si è slegata la cima tenuta dai colleghi di reparto e Danilo e lo stesso moldavo sono stati trascinati via dalla corrente. I due poliziotti finiti in acqua sono riusciti a mettersi in salvo, un centinaio di metri dopo. Scomparsi nelle acque tumultuose, invece, il moldavo e il pompiere-sommozzatore. Le ricerche dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine sono proseguite durante la notte e solo dopo cinque ore, verso le 2,15, Danilo è stato ritrovato 16 chilometri più a valle, all’altezza del ponte che attraversa Zevio, nella parte sud ovest di Verona. Era ancora vivo, soprattutto perché ha avuto la prontezza di tagliarsi l’idrotuta riuscendo a galleggiare sulle acque del fiume invase dai detriti. Nessuna traccia, invece, del moldavo, risucchiato dalle acque. Ricoverato all’ospedale Borgo Trento di Verona per un principio di ipotermia, il 39enne vigile del fuoco formiano è stato dimesso il giorno successivo ed ha potuto riabbracciare la moglie e i due figli, in ansia per lui. Ho fatto solo il mio dovere – ha commentato – stavo pensando solo a quello e al dispiacere di non aver salvato una vita umana. Nella stessa giornata ha ricevuto i ringraziamenti del ministro di Belluno Federico D’Incà e del sottosegretario al ministero dell’Interno Carlo Sibilia. E oggi sarà ricevuto in prefettura a Verona.
Sandro Gionti

Leggi anche