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Pubblicato il 17/08/2016

VIAGGI “FAMOLO STRANO” IN PAESI A RISCHIO.

Sfidano gli “sconsigli” dei loro paesi per concedersi un viaggio nelle zone più pericolose del pianeta. Una nicchia di viaggiatori in continua crescita, seguiti da operatori specializzati.

Hinterland Travel è uno di questi. Il titolare Geoff Hann (foto in alto con un Ulema) è un veterano di viaggi in Medioriente; l’operatore è stato protagonista della cronaca recente per l’agguato riservato a un convoglio di suoi clienti in una delle zone più pericolose dell’Afghanistan.

I due minibus di turisti, che avevano già visitato le statue di Buddha abbattute dai talebani, sono stati attaccati dai guerriglieri e dati alle fiamme. Secondo Shereena Qazi, corrispondente di Al Jazeera in Afghanistan, questo viaggio lungo tre giorni da Bamiyan, nell’Afghanistan centrale a Herat, 640 chilometri a Ovest di Kabul, si svolge su strade abitualmente frequentate dai signori della guerra, da ladri e da talebani. Percorrere questa via è una scelta decisamente avventata: “Nessuna ambasciata, in nessun Paese, raccomanda ai cittadini di prendere quella strada. Tutti conoscono il rischio” dice.

Richieste in aumento per Afghanistan e Iraq

Tuttavia, nonostante l’incidente che ha causato il ferimento dei suoi clienti, Hinterland Travel ha in programma, per ottobre, un altro tour dell’Afghanistan e, per il prossimo anno, propone viaggi anche in Iraq, da Baghdad a Basora e lungo il Tigri e l’Eufrate, dove sono in corso i raid aerei e le incursioni via terra contro l’Isis.

“La vita – dice Hann – è un rischio calcolato e alla fine della giornata c’è chi rischia più di altri”. Andare in Afghanistan da soli, aggiunge, sarebbe ancora più pericoloso, come per l’Iraq, Paese che difficilmente concede visti a viaggiatori individuali.

Il trekking ‘estremo’
Un altro operatore inglese, Untamed Borders, propone invece pacchetti per trekking con “guide intrepide” in Tagikistan e in altre zone dell’Afghanistan, oltre a tour in Cecenia e nel Daghestan russo del Caucaso e vacanze balneari sulle spiagge somale di Mogadiscio, a rischio di incursioni da parte dei pirati. La Untamed Borders organizza anche settimane bianche nel Kurdistan iracheno e scalate delle vette dell’Afghanistan.

Liberia, Sierra Leone, Corno d’Africa e Kosovo sono, invece, le mete programmate da un terzo player inglese, Lupine Travel, nato nel 2007 e con un giro d’affari in continua espansione. E per quanto riguarda, invece, l’assicurazione? Niente paura, in questo caso: c’è una compagnia canadese che è disposta a stipulare polizze anche con i turisti estremi. È la Ingle International, che conferma un aumento di richieste per l’Iraq e la Siria.
viaggio.afganistan

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