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Pubblicato il 23/08/2018

VITTORIO VENETO DEVE ABITUARSI ALLE PREGHIERE DEL MUEZIN ALL’ALBA ( CON ALTOPARLANTE)

SOPRA: archivio di congedatifolgoe.com- la inaugurazione del “centro culturale islamico” di Vittorio Veneto,con tanto di fascia tricolore.


Libero(ed. Nazionale, ed.Milano) pagina: 8 del 23/08/2018

ALESSANDRO GONZATO
Come a Baghdad. L’altra mattina decine di famiglie di Vittorio Veneto, comune di trentamila abitanti in provincia di Treviso, sono state buttate giù dal letto dal canto del muezzin. Ai residenti, allarmati dall’esotica cantilena, è parso di svegliarsi in un Paese islamico. In molti si sono affacciati al balcone per capire cosa stesse succedendo. Gli sguardi interrogativi dei vicini di casa si sono incrociati senza però trovare una risposta. Fuori era tutto come la sera prima. Vittorio Veneto era la stessa. Non erano spuntati né moschee né minareti. Gli arabi non avevano conquistato nottetempo con le armi la cittadina dove l’esercito italiano sconfisse definitivamente l’impero austro-ungarico. Tra le case però il canto che richiama i musulmani alla preghiera si insinuava con sempre maggior insistenza. Alcune persone sono scese in strada per cercare una spiegazione. L’unica cantilena, da queste parti, è quella dell’arrotino che ancora macina chilometri col furgoncino per riparare gli ombrelli e per affilare la lama dei coltelli da cucina. Qualcuno a un certo punto ha notato una fiumana di persone con la tunica bianca che si dirigevano verso il parco Fenderl, un polmone verde di undici ettari, ha deciso di seguirle e alla fine ha intuito pressappoco il perché di quell’inquietante richiamo. C’era una celebrazione, ma di cosa si trattasse di preciso in molti l’hanno capito soltanto dopo aver guardato il telegiornale locale dell’ora di pranzo. Centinaia di musulmani si erano dati appuntamento all’alba per celebrare la festa del sacrificio, che in arabo si chiama Id al-adha. In quest’occasione viene ricordata la prova superata da Abramo: per i musulmani si tratta della festa della fede e della totale sottomissione ad Allah. Il muezzin aveva lanciato la sua cantilena, diffusa da alcuni altoparlanti, non da un minareto ma vicino a una giostrina di legno in mezzo all’erba. Il canto ha raggiunto anche alcuni escursionisti che salivano verso la cima del monte Altare. Volevano godersi il silenzio e invece si sono dovuti sorbire il muezzin. Così come gli anziani che nei dintorni si prendono cura degli orti sociali. Michele Bastanzetti gestisce una piccola baita nel parco: «Questo non è un luogo di culto» dice. «Potrebbe invece esserlo la nuova sede che l’associazione Misericordia ha aperto in zona industriale a San Giacomo. Sarà il caso che il Comune consigli diversamente». Vittorio Veneto è amministrato da una giunta del Partito Democratico. Parecchi cittadini hanno storto il naso di fronte ai festeggiamenti dei musulmani. La celebrazione islamica però era stata autorizzata dal Comune e dunque i fedeli non stavano commettendo nessun illecito. Era stato il sindaco Roberto Tonon a dirgli che potevano riunirsi a centinaia in un parco pubblico per pregare. Anche a Udine pochi giorni fa molti residenti si erano lamentati per il canto del muezzin proveniente dal centro di preghiera di via Marano. La cantilena, protestano le famiglie, qui comincia addirittura alle tre di notte e si protrae fino alle quattro e mezza. La comunità islamica però si difende, dice che è successo soltanto nel mese di Ramadan e che si sono già scusati più volte coi vicini. Ma sì, cosa volete che sia un mese di notti in bianco? E dire che sono sempre di più le parrocchie costrette a ridurre il suono delle campane per non disturbare i residenti. E mica per un mese. Per sempre. riproduzione riservata MUEZZIN È un musulmano addetto alla moschea, che dal minareto modula secondo una cantilena la formula stabilita per chiamare i fedeli alle cinque preghiere canoniche e al servizio solenne del venerdì. Il primo muezzin fu Bilal, compagno di Maometto. ADHAN Appello che il muezzin o muezzino, anticamente chiamato talacimanno, lancia alle prime luci dell’alba per chiamare i fedeli a pregare in questi giorni per la festa del sacrificio.

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