ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 07/09/2020

UN GIORNO AL POLIGONO CON IL 183mo REGGIMENTO PARACADUTISTI NEMBO -TUTTE LE FOTO –


di Gian Marco Pagliari

foto: Gian Marco Pagliari e L.M.


183° Nembo: Esercitazione Flooded 1^/20

Sono arrivato alle prime luci dell’alba; il sole illumina una landa cespugliosa e arida tra il fiume Reno e il mare. Ho ancora nella mente le parole del direttore: «Domani ti aspettano al poligono militare di Foce Reno per una giornata addestrativa del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo…fai attenzione e procurami delle belle foto!»
Lo scopo dell’esercitazione che durava da qualche giorno è incrementare e consolidare le capacità di combattimento individuale, di coppia e di squadra addestrandosi in un tipico scenario da conflitto bellico. Contestualmente vengono effettuate lezioni di tiro ed esercizi a fuoco che preparano i paracadutisti all’ operazione su territorio nazionale “Strade Sicure”.

La Brigata Folgore ha un ampio programma di eventi addestrativi tesi al miglioramento costante dei propri uomini e donne. In questa occasione il Nembo si addestra anche in previsione dell’impiego quale LRF (Land Reserve Force):una task force caratterizzata dalla prontezza all’impiego e dalla capacità di essere operativa con brevissimi tempi di preavviso.

Sono accolto, al campo, da Gennaro, il tenente che mi accompagnerà nella mia visita, e dal personale della Compagnia Comando e Supporto Logistico “Orsi” che subito mi ricordano le procedure da seguire a causa del periodo che tutti noi stiamo attraversando a causa del COVID-19: vengo sottoposto al controllo della temperatura, e informato dei protocolli da adottare per evitare contagi, mentre notavo che alcuni di loro erano alle prese con operazioni di sanificazione dell’attendamento e dei servizi igienici.

La 18^ Compagnia “Leoni” e una parte della 19^ Compagnia “Linci” sono già nell’area addestrativa del poligono, poco distante. Sento i colpi dell’ARX 160 che si abbattono sui bersagli; le prime riprese sono composte da VFP1 (Volontario in Ferma Prefissata di 1 anno), con pochi mesi di servizio all’attivo. Si lanciano verso i bersagli seguiti a pochi metri dagli istruttori.
Varie squadre sono già pronte e aspettano il loro turno, altri, a distanza, eseguono gli esercizi mimando in bianco i movimenti che di lì a poco eseguiranno a fuoco.
Prima di affrontare l’esercizio ai paracadutisti viene ricordato lo scenario, il contesto. Si tende ogni volta a creare un realismo addestrativo che spinge i comandanti ad esercitare la propria leadership abituandosi a prendere decisioni e coordinare l’attività in aderenza alle differenti situazioni e ai compiti che vengono assegnati.

Gli istruttori, come direttori d’orchestra, organizzano e coordinano, inoltre mostrano le azioni, dispensano consigli, sotto lo sguardo vigile del direttore di esercitazione e comandante della 18^ compagnia “Leoni”, il capitano Michele Vincenzo.
Sono piacevolmente colpito dalla concentrazione dell’ambiente, dall’attenzione e serietà con cui i nostri giovani paracadutisti si applicano.
Si capisce che vogliono dare il meglio.

Il sole è come un maglio sul poligono e la temperatura è insopportabile e non più mitigata dalla brezza marina.
Oltre alle tradizionali sagome vengono utilizzati bersagli di tipo Pro-P-Up. Sono del tipo interattivo a sagoma abbattibile, comandati a distanza tramite consolle, che aggiungono allo scenario realismo e difficoltà. Il sistema si rivela particolarmente efficace durante esercizi dinamici di RAI (Reazione Automatica Immediata).

Dopo i VFP1, tocca ai più esperti, pronti per un esercizio in cui sono coinvolti almeno 10 operatori: assalto in formazione in linea.
Comprendo che è grazie ad addestramenti intensi come questo e alla continua ripetizione dei movimenti che le abilità si attiveranno spontaneamente utilizzando la memoria anche muscolare e permettendo di portare a termine un assalto a fuoco con efficacia. Devo ammettere che osservando l’assalto ho trattenuto il fiato fino alla fine.
Li ho visti veloci, atletici, rapidi nel cambio di caricatore. Sparano raffiche brevi, si cercano tra loro con gi occhi, si chiamano, si muovono alternandosi in coppia, nell fragore dei colpi, della polvere e dei fumi delle esplosioni; i bersagli sono divelti.


Ho apprezzato l’aiutante di compagnia della 18^ “Leoni”: 1° maresciallo Vincenzo Fanelli: carisma e prestanza fisica. Se avessi più confidenza lo chiamerei Il “Mastino di Baskerville”, ricordando il personaggio di una lettura giovanile. Entrambi sono entità per cui la possibilità di mediazione non è contemplata.

Il tramonto viene anticipato finalmente dalla brezza marina, che è ritornata. Mancano ancora due ore al mio ritorno a casa. Guido riflettendo su ciò che ho visto:
professionisti che svolgono con passione e grande motivazione il proprio lavoro. Ho visto la la loro forza d’animo, la tenacia e la pazienza .

Ottimo lavoro paracadutisti del 183° Nembo!

foto cortesia L.M.

foto Gian Marco Pargliari

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