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Pubblicato il 28/08/2018

AGLI “UFFIZI” MOSTRA SU “FIRENZE E L’ISLAM”: 14 AGOSTO 1480 OTRANTO, UN ESEMPIO. FIRENZE VUOLE UNA MOSCHEA BELLA COME IL DUOMO

…… Infine, ecco le parole del Direttore degli “Uffizi” Eike Schmidt che ci lascia: “… con l’augurio di vedere presto una bella moschea da equiparare in bellezza al duomo di Firenze…”…….
La curia fiorentina donerà il terreno.
Dai Medici inizia l’abbraccio mortale con l’islam.
Giovanni Paolo II: l’amore per la Patria è una virtù cristiana
Ecco l’articolo di un caro amico, cui piace approfondire e studiare la Storia delle religioni:



AGLI “UFFIZI” MOSTRA SU “FIRENZE E L’ISLAM”: 14 AGOSTO 1480 OTRANTO, UN ESEMPIO.
bibliografia e scritti di riferimento:
Alfredo Mantovano, Cristianità n.61 (anno 1980).

di Gaetano Canertti

Oltre due anni di ricerca, un comitato scientifico internazionale, selezione accurata di opere onde mettere in chiaro il ruolo importantissimo che Firenze ha avuto negli scambi interreligiosi ed interculturali tra Oriente ed Occidente, soprattutto in epoca rinascimentale.
Ha omaggiato della sua presenza la sorella del reggente Emiro del Qatar.
E’ vero, Firenze ha avuto un rapporto realmente privilegiato con l’Islam, soprattutto nel periodo cosiddetto del Rinascimento.

Portiamone un esempio: al lettore la decisione ultima se sia il caso o meno di vantarsene.
Nel 1471 sale al soglio di Pietro il cardinale Francesco della Rovere, prenderà il nome di Sisto IV.
Il suo pontificato sarà indelebilmente segnato dai cattivi rapporti con i Medici di Firenze; attriti che raggiungeranno il loro culmine nell’Aprile del 1478 dopo la cosiddetta “congiura dei Pazzi”, il tentativo di stroncare l’egemonia dei Medici a Firenze (nell’ attentato Lorenzo rimarrà solamente ferito e morirà Giuliano de’ Medici).
L’episodio, per il favore mostrato dal pontefice verso i congiurati, provoca una vera e propria guerra tra gli stati italiani: Firenze e Venezia da una parte, le forze papali e Ferrante d’Aragona (Re di Napoli) dall’altra.


Ed ecco il fatto terribile.

Lorenzo de’ Medici sollecita Venezia perché si accordi con gli Ottomani e si rivolge direttamente a Maometto II perché attacchi il sud Italia cioè il Regno di Napoli e Roma.

Ricordiamo che Costantinopoli è caduta nel 1453 e Venezia ha il timore che sui suoi possedimenti in Dalmazia si possa abbattere da un momento all’altro la furia della Mezzaluna.

Nel 1479 la Serenissima stringe la pace con i Turchi: Maometto II non aspettava altro (temeva la potenza di Venezia sul mare); la strada per Roma (la “mela rossa”) sembra aperta e finalmente potrà trasformare San Pietro in una stalla per i suoi cavalli.
Nel giugno del 1480 Maometto II toglie l’assedio a Rodi, difesa strenuamente dai suoi Cavalieri Ospitalieri (futuri Cavalieri di Malta) e, senza più timore di ostacoli, punta la sua flotta verso Brindisi: 90 galee, 15 maone, 48 galeotte, con 18.000 soldati a bordo ed al loro comando c’è Gedik Ahmed Pasha, “lo sdentato”.
Un forte vento impedisce alla flotta partita da Valona di raggiungere il comodo ed ampio porto di Brindisi e tocca terra 50 miglia più a sud, a qualche chilometro da Otranto.
Il pascià, dopo aver assestato il campo, invia ad Otranto un interprete proponendo una resa a condizioni vantaggiose.
“Se il Pascià vuole Otranto, venga a prenderla con le armi, perché dietro le mura ci sono i petti dei cittadini”: così la risposta del vecchio Ladislao de Marco buttando le Chiavi della città a mare.


Le poche truppe del Ferrante se la danno a gambe calandosi di notte dalle mura: Otranto è difesa dai suoi soli abitanti.
Dopo giorni di bombardamenti a palle di granito, l’11 Agosto 1480 gli assedianti riescono ad entrare ed è un massacro.
Ultimo rifugio di uomini, donne e bambini è la Cattedrale: inaugurata nel 1088 e dove, tra gli splendidi mosaici, nel 1096 il vescovo impartì la benedizione ai 12.000 crociati che da Otranto, al comando di Boemondo d’Altavilla, partivano per liberare il Santo Sepolcro.
Gli uomini dello “sdentato” riescono infine ad entrare, si volgono di slancio verso l’Arcivescovo Stefano che siede sul trono con abiti pontificali: con in mano la Croce cerca di convertirli a Cristo e gli mozzano la testa.


Il 13 Agosto, compiuto il saccheggio (ricordiamolo: saccheggio e vendetta sono le regole dell’assedio del tempo sia per cristiani che musulmani la religione qui non c’entra nulla), ecco che Gedik Ahmed pretende di più: chiede una lista di tutti gli abitanti fatti schiavi, escluse donne e bambini sotto i quindici anni, li fa portare al suo cospetto e impone loro di abbandonare Cristo per abbracciare Allah, pena la morte.
Antonio Primaldo, sarto di professione: ”Fratelli miei, sino ad oggi abbiamo combattuto per defensione della Patria, ora è tempo che combattiamo per salvar l’ anime nostre per il nostro Signore”.
Sono circa Ottocento uomini: moriranno da prodi, cantando lodi a Gesù, decapitati “in odium fidei” sul Colle della Minerva il 14 Agosto 1480, dopo aver difeso sino in fondo la propria Patria e la propria Fede.

Col benestare di Firenze e de “il Magnifico” De’ Medici.


500 anni dopo un grande Uomo renderà loro Onore, lì ad Otranto, di fronte alle Loro ossa, ricordando il Loro sacrificio, Giovanni Paolo II:
“I Beati martiri ci hanno lasciato due consegne fondamentali: l’amore alla Patria terrena; l’autenticità della Fede Cristiana. Il Cristiano ama la sua Patria terrena; l’amore per la Patria è una virtù Cristiana… La seconda consegna lasciataci è l’autenticità della Fede: il Cristiano deve essere sempre coerente con la sua Fede”.
Infine, ecco le parole del Direttore degli “Uffizi” Eike Schmidt che ci lascia: “… con l’augurio di vedere presto una bella moschea da equiparare in bellezza al duomo di Firenze…”.
Sì, perché per chi non lo sapesse, la moschea verrà costruita realmente a Sesto Fiorentino.
Ma il terreno non lo donerà Lorenzo de’ Medici, nemmeno il soddisfatto sindaco di Firenze, nemmeno lo stesso Comune di Firenze: lo donerà la Curia fiorentina con il suo Vescovo.

Al Cristiano Cattolico Romano del 2018, a questo punto, sorge spontanea una domanda: perché l’Arcivescovo Stefano non ha cercato “IL DIALOGO“?




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